Aiuti Covid alle imprese, due denunciati per frode: ricevuti indebitamente 75mila euro

Il comando provinciale della guardia di finanza di Chieti ha denunciato alla Procura della Repubblica due persone accusate di frode ai danni dell’erario. L’inchiesta è partita da un controllo ad una società che nel 2020 ha ricevuto finanziamenti dallo Stato – così come previsto dal Decreto rilancio – destinati agli imprenditori che, a causa delle rovinose ripercussioni della pandemia, versavano in difficoltà economiche.

La norma prevede l’accesso al contributo ai titolari di partita Iva che, a causa del lockdown, abbiano registrato, nel mese di aprile 2020, un fatturato inferiore ai due terzi rispetto al medesimo mese dell’anno precedente.
Le indagini hanno individuato quattro società, tutte riconducibili allo stesso sodalizio (un cinquantenne e una settantenne originari di Tollo), che si sono indebitamente appropriate dei contributi pubblici a fondo perduto, per l’ammontare di 75mila euro.

«L’esame dei documenti contabili – spiegano i militari – e delle richieste di credito presentate agli intermediari (non indagati), insieme alla ricostruzione dei flussi finanziari, ha permesso ai finanzieri teatini di ipotizzare che le sovvenzioni statali siano state ottenute producendo documentazione artefatta e che tali somme, diversamente da quanto concepito dal Decreto, abbiano avuto finalità diverse».

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Chieti ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato corrispondente all’ammontare dei sussidi accertati dalle Fiamme Gialle.

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