Firmata in Regione la proroga di 6 mesi della cassa integrazione per la Esplodenti Sabino

Per i 65 dipendenti della Esplodenti Sabino si apre il terzo semestre di cassa integrazione straordinaria. Stamattina, azienda, sindacati e Confindustria hanno ratificato, nella sede di Pescara della Regione, l’accordo raggiunto una settimana fa firmando la proroga per altri sei mesi dell’ammortizzatore sociale scaduto l’11 febbraio. Il nuovo periodo coperto dalla cassa integrazione andrà quindi fino al mese di agosto.

Durante la riunione, la proprietà ha illustrato le attività che si stanno portando avanti per mettere maggiormente in sicurezza i lavoratori all’interno della fabbrica come da indicazioni di Comitato tecnico regionale, prefettura e vigili del fuoco. Da tali operazioni è atteso la riattivazione delle licenze sospese dopo il secondo drammatico incidente del settembre del 2023.
Per quanto riguarda la vendita, nei prossimi giorni si potrebbe arrivare al passaggio di proprietà al gruppo tedesco Rwm.

«Seguiamo con la massima attenzione una vertenza che presenta risvolti particolari – le parole dell’assessore Magnacca a margine del tavolo regionale – perché l’azienda, per la ripresa, dell’attività è condizionata al Comitato tecnico regionale e all’attività della prefettura, chiamata a rivedere e far riesaminare tutte le misure di sicurezza. Non è un’attività da poco, in un ambito, quello della sicurezza del lavoro, delicato e in continuo mutamento. La prefettura di Chieti ha ben compreso la situazione della Esplodenti Sabino, ma è anche vero che nessuna autorizzazione alla ripresa dell’attività può arrivare se non sono state rispettate tutte le prescrizioni richieste dagli organismi della sicurezza».

Come detto, per i 65 dipendenti si tratta del terzo semestre di cassa integrazione, la società, scaduto questo, potrà accedere soltanto a un quarto periodo.

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