Per i dipendenti della Pilkington il 2025-2026 sarà ancora all’insegna della cassa integrazione. Stamattina la direzione aziendale, i sindacati e la Regione hanno incontrato il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per discutere della situazione degli ammortizzatori sociali in scadenza il prossimo 2 marzo. Per la fabbrica del vetro si è aperto lo spiraglio atteso dopo il timore di aver esaurito gli aiuti del governo disponibili nell’ultimo quinquennio.
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La nuova proroga allungherà quindi la cassa integrazione straordinaria (con causale “Contratti di soldiarietà”) fino al 2 marzo 2026. Nelle prossime settimane seguirà l’incontro con la Regione per le politiche attive da affiancare agli ammortizzatori sociali (corsi di formazione ecc.).
Come accaduto qualche settimana fa, i sindacati hanno posto l’accento sull’importanza degli investimenti. La Pilkington entro la fine del 2026 dovrà effettuare importanti interventi (per 80 milioni di euro) di manutenzione su uno dei forni float.
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Oggi il gruppo a San Salvo occupa circa 2.500 persone e il prossimo 31 marzo si chiuderà il primo anno fiscale “completo” dopo la fusione tra Pilkington, Primo e Bravo diventata operativa dal 1° gennaio 2024 (l’anno fiscale delle aziende giapponesi va dal 1° aprile al 31 marzo).
Oltre alla stagnazione del mercato auto, il gruppo è chiamato ad affrontare la sfida energetica per restare competitivo nei confronti di altre aziende europee che possono usufruire di costi minori. Il presidente Graziano Marcovecchio, su questo punto, durante l’appuntamento di fine anno ha citato la necessità, entro il 2030, di alimentare i forni «con qualcosa di diverso dal gas» [LEGGI].