Attraversare è un problema sulla riviera meridionale di Vasto. Si rischia di essere investiti da auto e camion che sfrecciano sulla statale 16. Un gruppo di residenti «di queste aree periferiche che risultano, allo stato dei fatti, maggiormente svantaggiate rispetto ad altre zone» hanno messo nero su bianco la loro richiesta di sicurezza scrivendo al sindaco, Francesco Menna, all’assessora ai Lavori pubblici, Licia Fioravante, al prefetto di Chieti, Gaetano Cupello, e al responsabile della struttura territoriale dell’Anas Abruzzo e Molise, Antonio Marasco.
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La statale Adriatica, «nel tratto di strada da San Salvo Marina a Marina di vasto, attraversa aree fortemente urbanizzate, e questo vale anche per il tratto di strada che attraversa la zona compresa tra il complesso denominato Venere e il complesso denominato Onda blu, indicativamente al chilometro 522, situata al confine con il territorio comunale di San Salvo; causa ripopolamento delle seconde case, la densità abitativa delle aree afferenti alla SS16 Adriatica», scrivono i residenti, «si incrementa notevolmente nei mesi estivi», quando «si registra anche un aumento del traffico veicolare». Ma la carreggiata «presenta carenze di dispositivi di sicurezza e protezione pedonale», che «comportano notevoli problemi di sicurezza stradale, tanto per i veicoli ma soprattutto per i pedoni». Inoltre, «anche i servizi comunali», lamentano gli abitanti della zona, «risultano carenti e non adeguatamente dimensionati, soprattutto nei periodi estivi, causa anche la forte variazione della popolazione effettivamente residente».
Perciò chiedono di «realizzare dei marciapiedi lungo il tratto di strada indicato, a completamento di quelli già esistenti, di integrare la segnaletica stradale, orizzontale e verticale, e la pubblica illuminazione a maggior tutela della sicurezza, di valutare la possibilità di istituire una sosta degli autobus urbani a servizio anche di queste aree periferiche che risultano, allo stato dei fatti, maggiormente svantaggiate rispetto ad altre zone dello stesso comune».