«A ottant’anni dai terribili avvenimenti che investirono le zone del confine orientale e ventuno dall’istituzione del Giorno del Ricordo, l’amministrazione di San Salvo ha voluto ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, con un corteo e la deposizione di mazzi di fiori sulla pietra dedicata a Norma Cossetto al Monumento ai Caduti. La ricorrenza ha visto la partecipazione delle associazioni combattentistiche e d’Arma, della cittadinanza e delle scuole. Il cerimoniere è stato il brigadiere capo Alfonso Mastroiacovo, presente anche don Antonio Totaro per la benedizione dei fiori».

Cerimonia introdotta dagli interventi della sindaca, Emanuela De Nicolis, della presidente del Consiglio comunale, Tiziana Magnacca, della consigliera delegata alla Cultura, Maria Travaglini, e della sindaca dei ragazzi, Lucrezia Torricella.
«È stato il momento poi degli alunni dell’Istituto Comprensivo Mattioli-D’Acquisto, in particolare Virginia Del Villano e Francesca Di Pietro, con la dirigente Anna Rosa Costantini e i docenti Pinacieri e Forgione. Successivamente hanno partecipato alla commemorazione, leggendo delle riflessioni personali, i ragazzi della V° A e V° B dell’Istituto Comprensivo Gianni Rodari con il dirigente Vincenzo Parente e le insegnanti Di Palma, Gaspari, D’Amico, Rossi, Di Giuliano e Silveri.
«È trascorso lungo tempo da quegli eventi, ma oggi più che mai abbiamo il dovere di parlarne e di ricordare quei tragici fatti, a lungo negati. Oggi ricordiamo le terribili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire quando queste terre, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, conobbero la triste sorte di passare, senza interruzioni, dalla dittatura del nazifascismo a quella del comunismo», ha sottolineato De Nicolis. «Capita ancora di imbattersi in qualche sporadico tentativo di negare la verità storica o di ammetterla con fatica. È purtroppo notizia di questi giorni la vandalizzazione del monumento nazionale delle Foibe di Basovizza, in provincia di Trieste. Un atto vile che rappresenta un oltraggio alle vittime delle Foibe ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo ha lo scopo di preservare».
«La nostra comunità – ha detto Maria Travaglini – si impegna a conservare e tramandare la verità storica, perché la conoscenza del passato è il faro che guida la nostra coscienza, il fondamento sul quale costruire una società migliore. È nostro dovere morale fare in modo che le tragiche lezioni del passato non vengano mai dimenticate».