Sabato 8 febbraio (ore 18) al Molière Bistrot letterario di San Salvo (via Duca degli Abruzzi 37/B), sarà presentata l’ultima “fatica” letteraria del giornalista Stefano Venditti, La diversità è una risorsa. La presentazione sarà moderata dal professore e sociologo Emanuele di Nardo; sarà collegato da remoto Antonio Di Mauro, direttamente dalla missione dei frati cappuccini in Ciad.
Il libro, edito dalla casa editrice PubMe per la collana Policromia, è la quarta opera del giornalista Venditti che questa volta ha deciso di porre l’accento su una missione di frati cappuccini in Ciad che, tra le altre cose, gestisce un Istituto comprensivo, dalla scuola elementare alla scuola superiore, per bambini e bambine non vedenti.
Accompagnato dalle suggestive foto di fra Antonio Di Mauro, fra Matteo Lecce autore dello scatto della copertina e dei frati della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, La diversità è una risorsa è un autentico racconto e analisi della vita quotidiana che svolgono i frati cappuccini in Ciad e della loro mirabile missione che è diventata parte integrante della comunità africana. Un focus più dettagliato è stato dedicato alla situazione dei bambini e delle bambine e alle difficoltà e agli ostacoli, sia mentali sia fisici, che ancora oggi i bambini che nascono con una malformazione fisica debbono affrontare in Ciad.
«Il progetto editoriale è nato con il preciso scopo di raccogliere fondi, tramite la vendita del libro, proprio per aiutare questi piccoli fratelli e sorelle del Ciad e per sostenere il progetto educativo/formativo della scuola per non vedenti dei frati Cappuccini – spiega l’autore – L’intento è di far diventare i bambini e le bambine “scartati” dalla società del Ciad, attraverso lo studio, una risorsa per il proprio territorio e per il proprio Paese dando loro una concreta possibilità di apprendere e di maturare sia come studenti sia come uomini e donne del futuro. Con i proventi del libro, poi, nel limite del possibile, vorremmo anche far giungere in Ciad dell’attrezzatura sportiva creata proprio per coloro che sono privi della vista per farli avvicinare anche alla pratica sportiva».