Solidarietà e servizi per le fasce più deboli, la Casa del Popolo chiede aiuto all’amministrazione

Le attività della Casa del Popolo “La Conviviale” di Vasto riscuotono successo ed è necessario trovare una sede adeguata per continuare a rispondere positivamente alle richieste di partecipazione che arrivano soprattutto dalle fasce più deboli. Tale realtà, da poco più di un anno, propone diverse iniziative come lo sportello sanitario, il doposcuola e il corso di italiano per stranieri, pensate per sostenere «i principi del mutualismo, della solidarietà e dell’antirazzismo; un’idea di società inclusiva dove nessuno dovrebbe rimanere indietro».

«In questi mesi di attività ci siamo resi conto di essere diventati un punto di riferimento, soprattutto con il corso di italiano per stranieri, che da mesi continua a ricevere nuove iscrizioni, troppe per lo spazio che abbiamo a disposizione e, se questa da una parte ci sembra una soddisfazione dall’altra ci dà la misura di quanto siano insufficienti le proposte di corsi già presenti in città – spiegano dall’associazione – L’integrazione passa dalla comunicazione, dal potersi esprimere e dal comprendere gli altri; parlare la lingua del paese in cui si vive è una necessità irrinunciabile per chiunque, ci appare assurdo quindi che questo vuoto non sia considerato un problema sociale».

«Al momento frequentano assiduamente 25 persone, più qualcuna che per lavoro riesce a seguire più saltuariamente il corso. Sono persone di entrambi i sessi, perlopiù tra i 20 e i 30 anni, di diverse nazionalità: sia provenienti dall’Est Europa come ucraini, bielorussi e russi, sia dal Nord Africa, Senegal e da qualche settimana anche quattro ragazzi del Sud America. Il valore aggiunto è ovviamente la socialità, che scaturisce da questo tipo di attività. Le richieste di partecipazione continuano ad arrivare e sarebbe grave non poter più accettare nuovi iscritti per una questione di spazio».

«Allo stesso modo, la proposta del doposcuola, che si svolge dal lunedì al venerdì, i cui iscritti partecipano con un contributo mensile minimo, sta vedendo una crescente partecipazione, tanto da aver dovuto raddoppiare i docenti che se ne occupano. Al momento contiamo sette partecipanti, ma arrivano continuamente nuove richieste. In città ci sono diversi doposcuola, tutti proposti dal settore privato a costi elevati, di conseguenza sono proprio le fasce più deboli, quelle che ne avrebbero più bisogno, a restare completamente tagliate fuori».

Quindi, la richiesta all’amministrazione comunale: «Sarebbe bello e soprattutto utile, che chi amministra questa città, prenda coscienza di questi bisogni e di questi risultati, e rifletta sul come contribuire per rendere le attività che proponiamo più fruibili alla cittadinanza».

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