Esplodenti Sabino, attesa per il “via libera” all’attività. Nel frattempo altra cassa integrazione

In attesa del riottenimento delle licenze, per i lavoratori della Esplodenti Sabino si aprirà un altro periodo di cassa integrazione probabilmente con passaggio a quella ordinaria. È quanto emerso dalla riunione tenutasi a Vasto, nella sede di Confidustria, il 31 gennaio scorso tra sindacati e società. L’azienda è chiusa dal tragico incidente del 13 settembre 2023 che costò la vita a tre dipendenti.

La Esplodenti Sabino

Nell’incontro – al quale era assente il presidente del cda Gianluca Salvatore – è stato fatto il punto soprattutto sugli ammortizzatori sociali che stanno tutelando i livelli occupazionali. L’attuale cassa integrazione straordinaria scadrà il prossimo 11 febbraio, c’è quindi la necessità di attivarne una nuova tranche. L’adozione di un nuovo pacchetto non dovrebbe essere a rischio, ma è da valutare la presenza dei requisiti per passare, dopo un anno e mezzo, alla cassa integrazione ordinaria.

Il futuro della Esplodenti Sabino è ancora tutto da scrivere. L’attesa è per un ritorno all’attività, per ripartire si attende il via libera della prefettura di Chieti che, dopo l’incidente, ha ritirato le varie licenze necessarie; in questi giorni sarà consegnata la relazione del Comitato tecnico regionale. Da valutare anche quale tipo di lavorazione l’azienda vorrà portare avanti: dopo quanto accaduto nel 2023, si ventilò l’ipotesi di rinunciare alle lavorazioni più rischise (demilitarizzazione di missili e proiettili). L’altro interrogativo, strettamente legato al precendente, riguarda, poi, l’acquisizione da parte della Rheinmetall Italia S.p.A (Rwm) che, in passato, ha presentato una manifestazione d’interesse per rilevare il sito o, comunque, proprio il ramo dedicato alla demilitarizzazione.

Per quanto riguarda, infine, i rapporti con lo stabilimento di riciclo batterie di Pollutri, come precisato dalla stessa società Cobat Ecofactory a Chiaro Quotidiano, Gianluca Salvatore non ha più alcun ruolo all’interno del cda. La Cobat è detenuta per la maggioranza dalla Haiki Cobat Spa Sb, a sua volta parte di Haiki+, holding milanese operante nel settore dei servizi ambientali (gestione dei rifiuti, riciclo ecc.).

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *