Il laboratorio idroponico del Mattioli-D’Acquisto: il basilico coltivato dagli studenti diventa pesto

«L’agricoltura verticale 4.0 sta entrando a far parte delle pratiche agricole innovative che si diffonderanno ancor di più nel prossimo futuro, affiancando l’agricoltura tradizionale. Il laboratorio sperimentale idroponico della nostra scuola, progettato e diretto dal docente di scienze, Nicandro Gambuto, è un esempio virtuoso di pratica laboratoriale Stem utilizzato dagli studenti per diffondere conoscenze, abilità e competenze sulle tecniche agricole sostenibili. In questo laboratorio produciamo insalate ed erbe aromatiche come il Basilico (Ocimum basilicum)». Lo comunica una nota dell’istituto scolastico Mattioli-D’Acquisto di San Salvo.

«Tutte le produzioni ottenute sono sane e genuine senza utilizzo di terra, in ambiente protetto, attraverso l’uso di acqua (con un risparmio idrico enorme, pari al 95% se rapportato alla coltivazione tradizionale n.d.r.) di cubetti di iuta, e con controllo delle coltivazioni in atto che vegetano in ambiente protetto e climatizzato. La regolazione e il controllo dei parametri vitali ottimali delle piante avviene anche a distanza attraverso una app dedicata. Il pH, l’umidità, la conducibilità elettrica EC, la temperatura, il dosaggio dei sali minerali e il ricircolo dell’acqua, vengono monitorati costantemente con l’ uso di un sofisticato sistema tecnologico denominato “Nido” che vanta anche la presenza di telecamere per l’ osservazione diretta dell’impianto modulare, denominato “Radix”, e della coltivazione».

«In orario extracurricolare, gli studenti dopo aver appreso aspetti teorici sulle tecniche di coltivazione e sulla funzionalità dell’impianto hanno curato tutte le fasi del ciclo produttivo: semina, che necessita di un periodo di circa 10 giorni al buio; propagazione delle plantule, praticato con utilizzo dell’impianto di propagazione, della funzionalità del sistema di monitoraggio elettronico, della predisposizione di accensione e spegnimento automatico delle luci led (18 ore di fase luminosa e 6 ore di fase oscura n.d.r.),del dosaggio di sali minerali e di una percentuale di acido fosforico, del controllo del livello di acqua, del monitoraggio dei parametri ambientali».

«L’umidità e la temperatura dell’aria sono mantenuti costanti grazie ad un impianto di climatizzazione. A ciclo chiuso, l’acqua raggiunge tutti i ripiani, muniti di dighe, grazie alla spinta di una pompa immersa nei vasconi. Dopo un periodo di 10 giorni le piante raggiungono lo sviluppo dell’apparato radicale ottimale. Per questo, gli studenti delle classi 3A, 3B, 3C e 5B del liceo scientifico di Istituto hanno eseguito il trapianto delle piantine, con apparato radicale sviluppato in cubetti di iuta, nei moduli di vegetazione disposti su quattro ripiani. In questi moduli cambia la fase luminosa, che in modo automatico prevede fase luminosa pe 14 ore e fase buia per 10 ore e livello dell’acqua, che con l’allungamento delle radici è regolato con modalità superficiale. Sono state eseguite analisi chimiche sul prodotto fresco che hanno garantito l’eccellente qualità del prodotto commestibile con il perfetto rispetto dei parametri di legge».

«Dopo 23 giorni, gli studenti hanno effettuato il raccolto del basilico raccogliendo le singole foglioline, imbustando il prodotto in sacchetti antigelo e curando al massimo l’igiene per l’intero processo, ripondendo il basilico fresco nel grosso frigorifero del laboratorio. Tutti gli studenti hano poi igienizzato tutti i moduli di lavoro, preparando altresì le nuove semine di orticole. Il basilico della scuola prodotto esclusivamente con metodi naturali, in ambiente protetto, è stato trasferito nel ristorante “Da Italia” di San Salvo, che gratuitamente per la scuola, ha trasformato il prodotto fresco in un eccellente pesto pronto per la consumazione. “Sono davvero entusiasta per questo grande risultato ottenuto dal laboratorio idroponico del mio Istituto scolastico innovativo e tecnologico diretto dal professor Gambuto – afferma la dirigente scolastica, Annarosa Costantini. È un laboratorio davvero unico nel suo genere, esempio virtuoso di ampliamento dell’offerta formativa scolastica, unica sul nostro territorio. Il risultato è stato eccellente e ha permesso agli studenti coinvolti di curare tutte le fasi della coltivazione del basilico fino al raccolto del prodotto. Ringrazio i titolari del Ristorante sansalvese “Da Italia” che in collaborazione con la scuola hanno permesso di testare il basilico prodotto a scuola con metodi tecnologici innovativi trasformandolo in pesto, prodotto di eccellenza».

«Le conoscenze, le abilità e le competenze Stem dei nostri studenti del laboratorio idroponico -afferma il docente di scienze prof. Nicandro Gambuto- apre una finestra a possibili sviluppi territoriali e occupazionali nel vasto mondo delle Green economy. Ringrazio la Dirigente scolastica che ha creduto nel mio progetto, i miei studenti, la collega tutor professoressa Viviana Signorile, il tecnico di laboratorio Francesco Iannotta, il tecnico collaboratore Giustino e tutti i collaboratori scolastici per il grande lavoro svolto. Non ci resta che degustare il prodotto e coordinare il lavoro per il prossimo test che è già iniziato su due tipi di lattughe molto rinomate sul mercato: la Canasta e la Gentilina».

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