La replica degli ultras sansalvesi è un invito a non fare scaricabarile di responsabilità. I tifosi del gruppo Nuova Guardia MCMLXVII rispondono alla sindaca di San Salvo, Emanuela De Nicolis. Stadio Bucci chiuso perché va costruita la nuova tribuna al posto di quella demolita, campo sportivo Tomeo troppo piccolo, omologato per soli cento spettatori. Una partita così sentita come quella con la Pro Vasto si è giocata davanti a pochi intimi.
«La contestazione», scrivono i tifosi, «ha motivi ben precisi e radici che affondano in anni e anni di menefreghismo, ritardi e prese in giro dell’amministrazione comunale in merito agli impianti sportivi di questa città, non è nata ieri e chiunque vive minimamente la nostra città può trovare riscontro nei numerosi striscioni che abbiamo affisso per la strade, sia in tempi recenti che in tempi meno recenti. Inoltre sottolineiamo ce si tratta di una contestazione apolitica, che non si presta a nessuna strumentalizzazione da parte di qualsiasi fazione politica».
Il tifo organizzato contesta alcune affermazioni della prima cittadina: «Innanzitutto, nel punto in cui dice che questa protesta non è riconducibile a responsabilità dell’amministrazione, cercando di sviare il discorso verso una decisione presa dal prefetto e verso il rispetto delle regole, le ricordiamo che tutte queste difficoltà, divieti e limitazioni sono una conseguenza della mancanza di interventi adeguati sull’impianto da parte proprio dell’amministrazione. Le ricordiamo che non siamo i soli a vivere questi disagi, che condividiamo con i componenti della prima squadra, dei settori giovanili, delle scuole calcio che frequentano l’impianto e tutti i numerosi appassionati che seguono le vicende calcistiche della nostra città. Questi mancati interventi penalizzano, dunque, tutti i frequentatori del Tomeo in modo trasversale, oltre a dare un’immagine della città a dir poco di basso livello. In particolar modo penalizza la prima squadra di San Salvo, sia a livello economico per i mancati incassi di biglietteria e bar dovuti alle limitazioni, ma anche a livello sportivo con una prima squadra che sta disputando l’Eccellenza, il massimo campionato regionale, costretta d allenarsi con metà campo disponibile e senza neanche averne la disponibilità tutti i giorni necessari». Inoltre, «la contestazione non nasce dalla frustrazione di una sconfitta sportiva, né tantomeno dal fatto che abbiamo dovuto assistere all’incontro dall’esterno della struttura, cosa che abbiamo deciso di nostra spontanea volontà per poter permettere l’ingresso alle numerose famiglie, tra cui anziani e bambini, rimasti fuori dall’impianto. Cosa a cui avrebbe potuto assistere anche lei ma ha preferito non essere presente, nonostante l’invito scritto che le è pervenuto. Aggiungiamo che questa vicenda è stata gestita malissimo da chi doveva garantire l’ordine pubblico, il quale ha contribuito ad alzare la tensione. Infine, dalle parole della sindaca in cui parla di ‘immagini violente, parole ingiuriose e comportamenti irrazionali’ ci dissociamo in modo assoluto. Chi era presente ieri ha potuto osservare che si tratta di falsità scritte solo per metterci in cattiva luce e per lavarsi la faccia».
«Ci preme sottolineare, infine, che lo stadio Davide Bucci è patrimonio dell’intera comunità di San Salvo. Non accettiamo strumentalizzazioni politiche per potersi ingraziare i cittadini. La sua ristrutturazione non è un favore che fa agli ultras, bensì dovrebbe essere una prerogativa dell’amministrazione di fornire la città di uno stadio degno di tale nome. Chiudiamo spendendo due parole anche per l’assessore allo Sport», il consigliere delegato Roberto Rossi, «una figura mitologica che non si è mai fatto vedere in tali ambienti. Chiediamo le dimissioni», concludono i tifosi, «per la sua assidua assenza e lontananza da queste vicende e la sua incapacità nel rivestire il ruolo per cui è stato delegato. Per San Salvo, né interessi, né compromessi».