C’è il segno “meno” davanti alle cifre della produzione di tutti gli stabilimenti Stellantis in Italia. A far emergere il quadro desolante è il report annuale redatto dalla Fim Cisl presentato oggi a Roma dal segretario nazionale Ferdinando Uliano.
Il 2023 si era chiuso in positivo per i plant di Pomigliano, Melfi e Atessa, dopo 365 giorni il rosso produttivo non lascia scampo a nessuno. Partendo dalla fabbrica abruzzese (dove dal giugno 2024 si fa ampio ricorso alla cassa integrazione), ad esempio, si nota come la produzione di furgoni sia passata dalle 230.280 unità del 2023 alle 192.000 del 2024 che si traduce in un -16,6%. La differenza si fa ancora più evidente nel confronto con i dati di qualche anno: ad Atessa si producono oltre 100mila mezzi in meno rispetto agli anni pre-Covid (2017, 2018 e 2019).
Ben più vistoso il calo del Polo produttivo torinese che fa registrare un valore negativo pari al -69,8% con oltre 60mila veicoli in meno prodotti rispetto all’anno scorso. Segue Melfi che ha perso il 63,5% della produzione 2023 passando da 170.120 a 62.080 veicoli (oltre 108mila auto in meno).
Lo stabilimento di Cassino ha chiuso con il -45%, mentre a Pomigliano il calo dei veicoli si è attestato al -21,9%. La riduzione della produzione, in termini percentuali, è ancora più larga Modena dove c’è lo stabilimento Maserati. Qui si è passati da 1.244 auto prodotte nel 2023 alle s0le 260 unità del 2024: -79,1%.
Complessivamente, il numero di veicoli prodotti in Italia (auto + mezzi commerciali) è passato dai 751.384 del 2023 ai 475.090 del 2024: -36,8%.
«Il 2024 sarà ricordato come l’anno nero di Stellantis – ha commentato Uliano – I dati della produzione si chiudono negativamente, dopo due anni di crescita, segnano un forte dato negativo rispetto all’anno precedente».
Per quanto riguarda la fabbrica della Val di Sangro, il segretario Fim Cisl dice: «Atessa insieme a Pomigliano era l’unico stabilimento a crescere nei primi sei mesi dell’anno. L’ipotesi iniziale per Atessa era lavorare su 15 turni, con la previsione di produrre 255mila veicoli commerciali (+11% rispetto al 2023). La situazione è cambiata dal mese di giugno. Da allora mediamente da 800/1000 lavoratori sono stati in cassa integrazione, prima a seguito di una diminuzione degli ordini dei cabinati, a causa di un calo del mercato dei camper, successivamente da luglio un calo produttivo anche sulle produzioni dei Van. A tutto questo bisogna aggiungere il fermo produttivo completo di circa 21 turni. Alla nostra preoccupazione e pressione su Atessa, Stellantis ha risposto rafforzando il piano industriale originario, aggiungendo lo sviluppo elettrico della piattaforma Gamma large e anche la nuova versione large dal 2027».
Ora che anche la Germania è con le pezze sul sedere voglio vedere a chi vendono i furgoni camperizzati alla modica cifra di 70mila Euro e più…..vi avevo avvertiti da tempo di preparare le zappe, ma vedo che continuate a RUBARE il lavoro “AUMM AUMM” a chi paga regolarmente e puntualmente la vostra cassa integrazione !! Ma il vento sta cambiando……attenzione…..l’Iceberg è a vista d’occhio,