Prospero (FdI): «Semplificare la gestione dell’acqua: 7 enti sono troppi»

«Nei prossimi giorni, si terranno nuove audizioni con i sindaci di Vasto, Casalbordino e Monteodorisio, insieme a Sasi ed Ersi, per fare il punto sulla disponibilità delle risorse idriche e per sollecitare interventi concreti». Secondo Francesco Prospero, il sistema di amministrazione dell’acqua potabile va semplificato, perché «la frammentazione della gestione idrica – con ben sei enti diversi coinvolti – rende difficile una pianificazione efficace e tempestiva. È indispensabile ridurre questa frammentazione, consolidando la gestione sotto un numero inferiore di enti, in grado di operare in maniera più efficiente e con una visione globale delle necessità del territorio».

Francesco Prospero (FdI)

«La crisi idrica nel Vastese ha ormai raggiunto livelli insostenibili. In queste settimane, 16 zone di Vasto e numerosi altri comuni sono costretti a subire il razionamento dell’acqua, con interruzioni quotidiane che vanno dalle 8 alle 13 ore», sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia. «Nonostante le recenti piogge, il sistema idrico non è ancora in grado di rispondere adeguatamente alle necessità della popolazione. Questa situazione è intollerabile e va affrontata con urgenza. Il razionamento sta colpendo un numero sempre maggiore di comuni, non solo nel Vastese, un’area già fragile per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche. A complicare ulteriormente la situazione, c’è una crescente espansione edilizia che solleva preoccupazioni circa la disponibilità di acqua per le nuove abitazioni. È quindi fondamentale che gli enti di gestione intervengano con soluzioni strutturali, garantendo che le risorse idriche siano sufficienti per tutti, senza compromettere la qualità del servizio».

«Le audizioni che ho richiesto in Commissione Vigilanza – afferma Prospero – hanno portato all’attenzione delle istituzioni la gravità della situazione. Nei prossimi giorni, si terranno nuove audizioni con i sindaci di Vasto, Casalbordino e Monteodorisio, insieme a Sasi ed Ersi, per fare il punto sulla disponibilità delle risorse idriche e per sollecitare interventi concreti».

«Una priorità assoluta nel 2025 dovrà essere il monitoraggio dei fondi destinati a fronteggiare questa emergenza. È essenziale che le risorse vengano impiegate in modo trasparente, efficace e tempestivo. Un monitoraggio continuo garantirà che le soluzioni adottate risolvano la crisi idrica, non solo nel breve periodo, ma con una strategia a lungo termine che contempli anche la sostenibilità delle risorse. Inoltre, la questione idrica non può essere trattata con soluzioni temporanee. Gli enti gestori, con il supporto della Regione, devono continuare a investire in infrastrutture e manutenzione, garantendo un approvvigionamento costante e adeguato. È necessario promuovere politiche che incentivano il risparmio e l’uso razionale delle risorse, e favorire l’innovazione tecnologica nella gestione e distribuzione dell’acqua. Se a gennaio la situazione è questa, dobbiamo fare in modo che l’estate prossima non sia ancora peggio, come purtroppo accaduto nel 2024. Per evitare che le difficoltà si ripetano, è fondamentale che il monitoraggio e gli interventi vengano intensificati fin da subito».

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Comments 1

  1. senzadoccia says:

    ridurre il numero di enti riduce sicuramente gli sprechi, rendere qualunque ente efficiente no? investire (almeno) il 50% del profitto in infrastrutture anzichè ridistribuirlo (tutto) tra pochi eletti proprio no? smettiamola di guardare il problema con un foglio excel e caliamoci nella vita reale. che fino ad ora i supermanager hanno guadagnato pur lasciando intere comunità a secco. e non ci siamo proprio. figuriamoci cosa puo’ succedere (e guadagnare) il super manager dell’ente unico? ma dai …

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