Inizio al buio, poi il concerto: dal “Nessun dorma” alla “Marcia di Radetzky”, lunghi applausi al Teatro Rossetti

Iniziata nella penombra, l’ultima serata del 2024 al Teatro Rossetti è stata rischiarata dalla maestria dei musicisti dell’orchestra Compagnia di Stato della radio-tv Moldova, e dalle voci del soprano Eva Dorofeeva e del tenore Alessandro Goldoni.

Il ritardo di mezz’ora è stato causato da «un grave guasto tecnico all’illuminazione», che «ha impedito l’inizio puntuale del concerto. Intorno alle 21.30, mentre si procedeva con grande frenesia alla risoluzione del guasto, gli intervenuti sono stati fatti accomodare in teatro aiutandosi con l’illuminazione dei propri cellulari. Poi, con grande sorpresa del pubblico e in accordo con i professori d’orchestra, è iniziato il concerto: i musicisti hanno suonato per oltre metà spettacolo illuminando gli spartiti con le luci dei propri smartphone sistemati con mezzi di fortuna. Nel frattempo il guasto è stato risolto e lo spettacolo è continuato come da programma».

Il talento degli orchestrali nell’eseguire musiche di Strauss, Puccini e Tchaikovsky e la simpatia del maestro Gheorghe Mustea hanno coinvolto il pubblico numeroso, che ha lungamente applaudito ogni esecuzione.

«Ma il mio mistero è chiuso in me…», il Nessun dorma, tratto dalla Turandot di Puccini:

La Marcia di Radetzky di Strauss:

“Libiamo ne’ lieti calici”, tratto dalla Traviata di Giuseppe Verdi:

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