Grande Vasto, FI allarga l’orizzonte: «Guardare anche al Basso Molise»

Di cosa parliamo – Nel 2027 nascerà la Nuova Pescara. Sarà il prodotto della fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore. Anche nel Vastese riemerge una proposta analoga: istituire la Grande Vasto unendo Vasto, San Salvo e i comuni vicini. L’ha lanciata Carla Zinni (FdI), vicesindaca di Casalbordino.

La proposta ha attecchito nel campo politico opposto: favorevole Francesconi Menna (Pd), sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti.

Nel dibattito politico si inserisce anche il vice coordinatore provinciale di Forza Italia, Massimiliano Zocaro.

«Si tratta di una scelta non è più differibile, sono d’accordo con la posizione coraggiosa assunta da Carla Zinni. A Isernia un gruppo di cittadini ha raccolto le firme per il referendum sull’annessione all’Abruzzo, lo ha fatto per mancanza di servizi essenziali alle persone», afferma Zocaro, secondo cui andrebbe istituita una città metropolitana unendo il Vastese e il Basso Molise.

«Dalla riforma costituzionale del 2001, le città metropolitane stanno man mano sostituendo le province, ma si possono istituire in territori di almeno 200mila residenti. L’Abruzzo è una regione di 1,2 milioni di abitanti, il Molise ne ha circa 300mila. La realtà è che con la Nuova Pescara il territorio del Vastese è chiuso. Quindi bisogna unirsi per contare. Il politico deve guardare lontano, non pensare solo al proprio incarico personale. Invece non si riesce a trovare un accordo neanche sulle grandi opere, perciò perdiamo i finanziamenti, come dimostra la vicenda della variante alla statale 16. Inoltre, vista la mancanza di risorse economiche, perdiamo i servizi perché non c’è utenza. Esprimo, inoltre, forte preoccupazione perché, con il federalismo fiscale, la situazione è destinata a peggiorare».

Massimiliano Zocaro (Forza Italia)

«Per istituire una città metropolitana non basta il nostro territorio, dobbiamo guardare a sud, arrivando fino a Termoli per arrivare a 180mila abitanti e poter contare. Mi farò carico di portare questa proposta nel programma del centrodestra per le prossime elezioni comunali del 2027. I pubblici amministratori devono tralasciare il campanilismo, perché le persone intelligenti uniscono, quelle poco intelligenti dividono. I servizi si mantengono se c’è unità d’intenti, visto che le risorse sono sempre più esigue. C’è un tremendo bisogno di unità. Disuniti non conteremo nel contesto regionale».

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