Gli scout di Vasto e San Salvo hanno accolto la Luce della Pace da Betlemme

Gli scout hanno accolto anche quest’anno la Luce della Pace da Betlemme. Sabato sera, alla stazione ferroviaria Vasto-San Salvo, ha fatto tappa il treno su cui viaggiava il gruppo di scout con la fiammella distribuita qualche giorno fa a Vienna, snodo europeo per questa iniziativa che si rinnova ogni anno, rappresentando un messaggio universale di pace, unità e speranza, un simbolo di fratellanza che attraversa confini e culture. La Luce della Pace è una fiammella accesa nella grotta della Natività a Betlemme e portata in Europa grazie all’impegno degli scout austriaci. Da lì, attraversa il continente fino a raggiungere comunità locali. La fiamma non è solo un simbolo religioso, ma un invito universale alla pace, alla solidarietà e al dialogo. La sua forza sta nella semplicità: una luce che viaggia da persona a persona, da nazione a nazione, superando confini e barriere.

Ad attendere il passaggio della Luce della Pace, per un veloce passaggio di fiammella tra la staffetta in treno e i giovani sui binari, c’erano le ragazze e i ragazzi dei gruppi scout Agesci Vasto 1 e San Salvo 1 e gli scout adulti del Masci. Da lì, le lanterne sono state riportate nelle rispettive comunità di appartenenza.

Ieri mattina, gli scout hanno continuato il passaggio della Luce consegnandola ai parroci di di San Giuseppe, Santa Maria Maggiore, Santa Maria del Sabato Santo, Maria SS. Incoronata, San Paolo apostolo, San Marco evangelista e nella parrocchia di appartenenza, San Giovanni Bosco, oltre che in ospedale, accompagnati dal cappellano don Gigi Giovannoni. Anche a San Salvo, la luce è stata donata alle parrocchie cittadine.

«In un periodo storico segnato da conflitti, anche nella terra da cui proviene la Luce, accogliere questo simbolo è un modo per riaffermare il nostro impegno verso una società più giusta e solidale – spiegano gli scout del Gruppo Agesci Vasto 1 – È un gesto simbolico ma ricco di significato, che speriamo possa ispirare tutta la comunità a costruire ponti e non muri e a tenere accesa la speranza anche nei momenti difficili».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *