Campo largo o da solo, M5S a un bivio. Castaldi: «Favorevole se si parla prima di programma, poi di persone»

Movimento 5 Stelle di Vasto a un bivio. Continuare a percorrere la strada del 2011, del 2016 e del 2021, oppure imboccarne un’altra: quella del campo largo. Correre da soli come nelle precedenti tre elezioni comunali, o allearsi col centrosinistra com’è successo già altrove, dall’Emilia Romagna all’Umbria (con le vittorie elettorali), all’Abruzzo e alla Liguria (con le sconfitte). Di questo e della scelta di un referente locale hanno cominciato a parlare ieri pomeriggio i Cinque Stelle, riuniti nella sala Irma Perrotti del polo bibliotecario Mattioli. Con loro la senatrice Gabriella Di Girolamo, la consigliera regionale Erika Alessandrini e l’ex deputata vastese Carmela Grippa.

A Vasto «ci siamo sempre candidati in autonomia. Abbiamo sempre puntato sulla forza del singolo, del gruppo e dei programmi». Così introduce il dibattito Gianluca Castaldi, ex senatore e coordinatore regionale dimissionario dopo le elezioni abruzzesi che hanno confermato Marco Marsilio e il centrodestra alla guida della Regione: «Mi sono dimesso dopo le regionali, ma Conte ha congelato queste situazioni». Ora è il momento di «capire come proseguire il nostro percorso, da soli o con un campo», sintetizza ricordando la sua esperienza da sottosegretario del governo Conte 2: «Noi al governo abbiamo fatto tante cose e limitato tante porcherie. Siamo una forza politica indipendente, aperta alla collaborazione col centrosinistra». Nel 2027 «Menna non può ricandidarsi, quindi il Movimento può mettere sul tavolo la figura del leader».

«Tra due anni si rivota e, nonostante una scelta di campo, non sappiamo con chi candidarci», ammonisce Pietro Smargiassi, consigliere regionale dal 2014 al 2024. «Se accettiamo di fare coalizione, è perché abbiamo una possibilità di vincere».

«Un sindaco del Pd – ammette la consigliera comunale Dina Carinci, neo consigliera nazionale Anci – non potrà mai starci bene, ma dobbiamo cominciare a ragionare oggi sui programmi». Permane la distanza, che emerge dal dibattito, dall’attuale amministrazione comunale: «Ringrazio – dice Carinci – di non aver accettato un assessorato e di stare all’opposizione». «Appuntamento a gennaio – annuncia Castaldi a fine riunione – per ragionare sulle elezioni» e per scegliere il referente, preferibilmente «un giovane».

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