Ancora incertezza sul futuro della Tekne, ma si sbloccano gli stipendi. Sono gli aggiornamenti sulla vertenza dell’azienda di Ortona che tiene col fiato sospeso circa 200 lavoratori. A rendere noti gli sviluppi è il segretario provinciale della Fiom Cgil di Chieti, Andrea De Lutis, che ha avuto un colloquio telefonico con la proprietà.
«Il sig. D’Arrezzo – dice De Lutis – ha comunicato di essere riuscito in maniera autonoma a reperire i fondi necessari per effettuare nelle prossime ore le erogazioni della retribuzione di novembre 2024 e della tredicesima mensilità. Si è anche concordato di programmare un incontro a stretto giro, probabilmente entro Natale per regolare anche le altre mensilità arretrate, rispettivamente di settembre e ottobre 2024». L’accordo, per ora verbale e da mettere ancora nero su bianco, prevede che le somme arretrate siano spalmate nei primi mesi del 2025.
Come detto, non si scioglie il nodo del futuro. Non ci sono novità sulla trattativa di cessione, «l’azienda ci fa sapere che non è ancora arrivata nessuna proposta ufficiale dalla multinazionale italiana che ha manifestato la volontà di rilevare il 100% delle quote di Tekne. Al contempo, non sappiamo cosa deciderà il tribunale in merito al rinvio della scadenza (prevista per oggi) delle protezioni contemplate dalla composizione negoziata. Per questi motivi non siamo intenzionati ad annullare lo stato di agitazione e continuiamo a sollecitare il ministero della Difesa e le istituzioni».
Per quanto riguarda l’erogazione di due stipendi e l’accordo per il recupero delle somme pregresse, la Fiom ha dichiarato sospeso lo sciopero: «Pur consapevoli che la vertenza non è chiusa a causa degli interrogativi rimasti, siamo soddisfatti che alla porte del Natale, almeno dal punto di vista economico, i lavoratori della Tekne potranno passare giorni un po’ più sereni».
