Sasi, «sotto l’albero qualche ora in più di acqua (salvo imprevisti)». Si valuta l’unione con l’Aca

Come prevedibile, non sono mancate le proteste durante l’assemblea di ieri della Sasi. La discussione ha registrato l’intervento di numerosi sindaci (ne erano presenti 59) che da mesi sono alle prese con un’emergenza idrica non finita con l’estate e proseguita con chiusure programmate e turnazioni. Il presidente Gianfranco Basterebbe ha promesso che «sotto l’albero i cittadini troveranno qualche ora in più di acqua per affrontare con maggiore tranquillità le giornate di festa. Salvo imprevisti».

Lo stesso presidente ha poi ricordato che la grave situazione della disponibilità di acqua delle sorgenti sta colpendo gran parte del Paese: «Quello che è accaduto negli ultimi mesi non ha riguardato solo il territorio gestito dalla Sasi ma tutto il Centro Sud. L’osservatorio nazionale degli utilizzi idrici sottolinea, nel report di novembre, uno stato di severità medio-alto e i territori con maggiori criticità risultano l’ambito chietino e pescarese. La sorgente del Verde registra una portata al di sotto delle medie stagionali degli ultimi 20 anni, attualmente si attesta su una portata di circa 800 litri al secondo a cui si aggiungono 200 litri al secondo dall’attivazione di 4 pompe ausiliari di soccorso, a fronte di una portata media stagionale di 1.200 litri al secondo e un fabbisogno di 1.400. Si continuano quindi a perdere circa 200 litri rispetto alla media e 400 litri al secondo in meno rispetto alla quantità che occorrerebbe per garantire l’acqua a tutta la popolazione. Anche la disponibilità idrica delle sorgenti minori è diminuita drasticamente».
Basterebbe ha poi comunicato l’acquisto di un’ulteriore autobotte già a maggio e un’altra nel mese di luglio nonché l’acquisto di 24 cisterne usate quali presidi di approvvigionamento emergenziale per i territori maggiormente colpiti dalla mancanza della risorsa idrica».

Sulla lunga distanza, Basterebbe ha poi annunciato due proposte progettuali presentati nel 2024 in sede di programmazione Pniissi (Piano nazionale interventi infrastrutturali per la sicurezza del settore idrico): uno riguarda riduzione delle perdite, digitalizzazione e monitoraggio delle reti per tutti i comuni gestiti dalla Sasi per un totale di 12 milioni e 600 mila euro, l’altro è relativo al ripristino di tratti delle reti distributrici con la sostituzione di tratti di rete idrica fatiscente per tutti i comuni per un totale di 80 milioni di euro: «Questo significa niente più rubinetti a secco», le parole del presidente.

All’ordine del giorno c’era anche la proposta di aggregazione della Sasi con l’Aca di Pescara. «Nel 2027 – ha spiegato Basterebbe – scadrà la convenzione di gestione del servizio idrico di Sasi e di altri quattro gestori abruzzesi, solo la Gran Sasso dell’Aquila andrà a scadenza nel 2031. Abbiamo da tempo dato il via a una serie di incontri per valutare un progetto in grado di sventare l’ipotesi di un ingresso del colosso Acea e per cercare di mantenere la gestione pubblica dell’acqua. L’intento è quello di preservare il legame con i Comuni soci mantenendo le società territoriali e cercando forme di collaborazione che consentano di ottimizzare le risorse e contenere i costi. Perciò questo Cda ha deciso di incaricare una società per redigere uno studio di fattibilità da cui scaturirà una proposta a Ersi e Regione, con una proposta di aggregazione che permetta a Sasi e Aca di ottenere un nuovo affidamento in house trentennale».

L’assemblea si riunirà nuovamente dopo le feste natalizie insieme al presidente dell’Ersi e all’assessore regionale Emanuele Imprudente per una ulteriore analisi della situazione e per individuare anche altre forme di collaborazione e di sostegno per contenere i disagi dovuti alla mancanza d’acqua anche grazie all’uso di altre fonti di approvvigionamento. 

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