Fanno discutere le risorse economiche impegnate per la pista di ghiaccio e, più in generale, agli addobbi natalizi di Cupello. L’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Graziana Di Florio ha infatti destinato 23.432,21 euro per luminarie, allestimento di aree di aggregazione per bambini e adulti, Siae e acquisto di attrezzature utili alle manifestazioni natalizie.
Tale somma è il residuo di un contributo della Regione pari a 100mila euro distribuito tra le varie associazioni locali «che però avrebbe dovuto prevedere anche (e secondo noi, soprattutto), misure per la sussidiarietà alle fasce economicamente più deboli della comunità e servizi per andare incontro alle famiglie», attacca Officina Cupello.
I consiglieri comunali Dario Leone, Giuliana Chioli e Roberta Boschetti criticano la scelta che «cura l’apparenza e per nulla la sostanza. Del resto è per il tramite dell’apparenza che si riscuote maggiore visibilità».
Il gruppo di opposizione, così, spiega che con la stessa somma si sarebbe potuto: «Sostenere decine di famiglie in difficoltà con buoni spesa o contributi per le utenze, specialmente in un momento di crisi economica come quello attuale; investire in servizi essenziali per i cittadini più fragili, come anziani e bambini, garantendo interventi concreti per migliorare la loro qualità della vita; finanziare progetti educativi, sportivi o sociali che avrebbero avuto un impatto duraturo sul nostro territorio; sostenere servizi essenziali per la famiglia come il servizio di trasporto o il servizio mensa che a oggi hanno subito notevoli aumenti, al fine di migliorare la qualità della vita e del tempo di vita dei suoi componenti».
«Invece, si è scelto di puntare su un’iniziativa temporanea, di poche settimane, che certamente regalerà un po’ di svago ma non risolve le problematiche reali della nostra comunità». I tre consiglieri poi precisano che «la sola pista di ghiaccio ha un costo pari a 15mila euro con consumo energetico stimato in 5mila euro».
«La vera magia del Natale non dovrebbe essere nel condividere le risorse per creare solidarietà e benessere diffuso? – si chiedono Leone, Chioli e Boschetti – Si è persa un’ulteriore opportunità di solidarietà sociale che fa trasparire la consueta indifferenza verso chi soffre, verso chi è in difficoltà ammantata dai luccichii di ghiacci e di luci utili solo agli altrettanto consueti palcoscenici di chi non sa brillare se non d’apparenza e di appariscenza».