Un’altra luccicante medaglia per lo Juventus Club San Salvo “Gaetano Scirea” del presidente Antonio Generoso. Se l’estate del 2022 era stata quella che aveva abbracciato sulla riva di San Salvo Marina il “Principino” Claudio Marchisio (leggi), oggi i bianconeri sansalvesi hanno abbracciato un altro top player della recente storia della Juventus. Andrea Barzagli, ex difensore, colonna della BBC juventina, allo Stadium protagonista con 8 scudetti vinti senza dimenticare il titolo di Campione del Mondo con l’Italia nel 2006. Arrivato in città nella tarda mattinata, nel primo pomeriggio si è presentato nella sede del club sansalvese per la conferenza stampa dove non si è sottratto alle domande di giornalisti e tifosi. Al suo fianco il numero uno del club Generoso e parte del direttivo di una realtà nata nel 2008 e in crescita continua come evidenziato dai quasi 1300 iscritti. Tra i tanti presenti anche una delegazione dello Juventus Club Vasto e anche lo Juventus Club Lupi Bianconeri Atessa.
Tanti i temi toccati, dalla diatriba che accende il tifo juventino su chi sia meglio tra Allegri e Motta («non paragonabili»), cosa significa giocare nella Juventus («ti da una mentalità vincente»), le partite memorabili («il primo scudetto vinto a Trieste») e tante altre curiosità. Su quella volta che in Champions a Monaco Allegri mi disse: «Oggi ti tocca marcare un ragazzino di diciassette anni. Tra me e me pensavo di aver vita facile con l’esperienza, in campo tra sterzate e giocate pazzesche rimasi scioccato. A fine partita dissi a Paratici di comprarlo immediatamente, era però impossibile perché già valeva 100 milioni: era Mbappè».
Presente anche il sindaco Emanuela De Nicolis che ha esaltato Barzagli definendolo «Orgoglio per essere esempio genuino per ragazzi, famiglie e future generazioni. Il ruolo del difensore è diverso da tutti gli altri, ti da maggiori responsabilità, regge la squadra, è l’esempio perfetto di forza e coesione. Grazie Andrea per aver accettato l’invito ed essere qui oggi con noi a San Salvo». A proposito del ruolo del difensore è lo stesso Barzagli a spiegare ancora meglio la difficoltà del ruolo: «Il difensore deve stare concentrato per quei 95/100 minuti a partita, non può distrarsi un attimo altrimenti il minimo episodio può risultargli fatale. L’attaccante in campo è un fannullone, può far nulla per quasi tutta la partita ma gli basta un pallone per fare male».
Barzagli è l’esempio su come nel calcio nessuno ti regali nulla, partito dalla Serie D fino a laurearsi Campione del Mondo passando per C2, C1 e B: «Sono partito da Firenze con il Cattolica Virtus con un prete a capo. Società di puro settore giovanile, a 17 anni mi trasferisco nella società satellite del Rondinella ma in estate mi arriva la telefonata di papà che serviva un difensore alla prima squadra in ritiro. Per me i 3 mesi d’estate al mare erano sacrosanti, sono tornato a casa per fortuna, da lì è iniziato tutto. La fortuna c’è ma bisogna anche andarsela a cercare e devi farti trovare pronto quando arriva quel momento. Nasco centrocampista ma è stato un mio allenatore a cambiarmi la carriera. Ho conosciuto il lusso della Serie A ma non dimentico i compagni nei dilettanti che prima lavoravano e poi si allenavano».
Immancabile il passaggio sulla lunga esperienza con la maglia della Nazionale Italiana con la quale si è laureato Campione del Mondo nel 2006: «Avevo 25 anni, in quei giorni non riesci a realizzare cosa era successo per davvero. Al ritorno in Italia nessuna festa, tutti a letto perché eravamo cotti. Sono entrato in azzurro con l’under 21 e ogni volta che ascoltavo l’inno di Mameli sentivo un misto di orgoglio e responsabilità dalla prima partita fino all’ultima. Non nascondo che ancora oggi ho a casa la maglia dell’Italia con cui ho esordito con l’under 21».
Lo Juventus Club San Salvo per l’occasione (e non solo in questa) ha guardato anche al sociale mettendo all’asta una maglia bianconera di Barzagli il cui ricavato (300 euro) è stato devoluto a “Lory A Colori”. Per l’associazione onlus presenti due referenti, a prendere la parola la dottoressa Antonella Lucci: «Ringrazio lo Juventus Club San Salvo e Barzagli per l’opportunità che ci date. Siamo un’associazione nata 9 anni fa in ricordo di una nostra amica scomparsa prematuramente. Cerchiamo di essere vicini al paziente oncologico e ai loro familiari. Stare vicini dopo la malattia che non riguarda solo il paziente ma tutta la famiglia e le dinamiche che ruotano intorno. Tutti i nostri volontari cercano di dare del loro meglio, ogni giorno, perché ognuno di noi nel proprio piccolo può fare qualcosa. Tanti professionisti si avvicinano a noi, abbracciamo tutti, l’obiettivo è donare tempo prezioso. Posso dire che sul nostro territorio c’è grande sensibilità e attenzione, per noi è un orgoglio e continueremo sempre a divulgare». Applausi dei tanti presenti, foto di rito con il sindaco De Nicolis, il presidente Generoso e Barzagli che ha chiuso la chiacchierata pomeridiana rispondendo a chi si chiede sul quando la Juventus tornerà a primeggiare: «È il ciclo del calcio, ci sono dei processi naturali. Si scende e si riparte, ci sono tanti giovani che possono essere la base di futuri importanti successi ma ci vuole tempo, il budget non basta».
Selfie, autografi e le foto con i tanti sponsor che hanno accompagnato lo Juventus Club sansalvese per avere ospite il pluriscudettato e Campione del Mondo. Un’altra giornata da ricordare per lo Juventus Club San Salvo, dal primo abbraccio nel pomeriggio il clou della giornata ci sarà questa sera. Per i tifosi juventini sansalvesi e del territorio vastese appuntamento, al “Gabrì” con la “Notte Bianconera” organizzata dal presidente Generoso e il suo fedelissimo e affiatato staff dirigenziale. Andrea Barzagli dopo esserlo stato anche in campo con la maglia bianconera lo sarà anche questa sera dove raccoglierà il calore del popolo juventino. Dopo Marchisio anche Barzagli, lo Juventus Club San Salvo ha portato in città un altro gigante della recentissima storia della Juventus.