Sono abusivi 12 bungalow di un camping di Casalbordino. I proprietari dovranno abbatterli e rifondere ognuno al Comune 4mila euro di spese. È definitiva la sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda che riguarda le mobile home di una struttura ricettiva del litorale casalese. Per effetto del verdetto, l’area verrà acquisita al patrimonio comunale. Il tutto in attesa di ulteriori pronunce del Tar e del Consiglio di Stato su decine di altre analoghe casette dello stesso campeggio.
La vicenda legale è iniziata tre anni fa. Nel 2021 i Nas, nel corso di un controllo, avevano riscontrato irregolarità edilizie. A quel punto, i militari avevano chiesto al Comune di procedere alla contestazione degli abusi riguardanti, in particolare, le oltre 100 casette del camping. Alla richiesta dei militari dell’Arma, il Comune aveva ottemperato notificando a ogni singolo proprietario ordinanze di demolizione. Dai successivi controlli, eseguiti da carabinieri e polizia locale, era emerso che solo alcuni avevano adempiuto agli ordini di abbattimento. Per questo, il successivo passo degli uffici comunali era stato quello di irrogare sanzioni da 20mila euro a chi non aveva rimosso le piccole abitazioni turistiche. I destinatari delle ammende avevano adito alla giustizia amministrativa, riuscendo ad avere ragione dinanzi al Tar di Pescara, che aveva accolto più di 70 ricorsi e condannato il Comune a pagare 2500 euro di spese legali per ogni ricorrente.
L’amministrazione comunale ga impugnato in Consiglio di Stato le sentenze di condanna. Accogliendo le tesi formulate per conto del Comune di Casalbordino dallo studio legale Di Pardo di Campobasso, i giudici di Palazzo Spada hanno ribaltato i verdetti di primo grado condannando 12 proprietari alla demolizione delle mobile home e al pagamento di 4mila euro di spese legali, più gli accessori di legge.
«Fin dall’inizio – commenta il sindaco, Filippo Marinucci – ero convinto della legittimità dell’azione amministrativa portata avanti dagli uffici comunali e ho riposto fiducia nell’operato dei tecnici. I carabinieri avevano chiesto al Comune di provvedere in materia di abusivismo edilizio e, di conseguenza, il Comune ha operato in modo consono, come stabilito da questa sentenza».