Il Civeta fa quadrato: «Non siamo un consulentificio e la Corte dei Conti non è nostra nemica»

«Confermiamo l’andamento positivo del Civeta. Incarichi esterni? Solo per consulenze specialistiche». Direttore generale, presidente (Giuseppe Silvestri) e cda difendono le scelte della società che gestisce i rifiuti del Vastese finite per la seconda volta al centro dei rilievi della Corte dei Conti. L’occasione è stata la conferenza stampa convocata ieri pomeriggio nella sala consiliare di Cupello; presenti parte della giunta locale e il sindaco di Vasto, Francesco Menna.

L’appuntamento arriva dopo giorni di forti polemiche seguite proprio al documento della magistratura contabile e rinvigorite dall’assemblea dei sindaci saltata il 5 dicembre scorso, quando in Valle Cena si sono presentati solo i dissidenti (i rappresentanti di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina). A parlare è principalmente il neodirettore generale, Manuele Marcovecchio, «perché a me la Corte dei Conti non ha contestato nulla». 

Le osservazioni della Corte vertono soprattutto sulla scelta di nominare un cda a 5 (oggi sceso a 4 a causa delle dimissioni del sansalvese Angiolino Chiacchia) da 65mila euro lordi all’anno. Tale decisione fu presa all’unanimità dai sindaci (Cupello, Vasto, San Salvo, Monteodorisio, Scerni, Pollutri, Casalbordino e Villalfonsina) e dal rappresentante della Comunità montana per garantire una maggiore rappresentatività dei Comuni e per contribuire all’efficienza economica del Civeta grazie alle professionalità dei consiglieri. Queste però, secondo la Corte dei Conti, non sarebbero state meglio esplicitate e il cospicuo ricorso a incarichi esterni renderebbe insussistente anche la motivazione del risparmio. 

Il direttore generale Manuele Marcovecchio

«Gli incarichi riconducibili a questo cda ammontano a 89mila euro – ha spiegato Marcovecchio – e sono di tipo progettuale e per contenziosi». Tra loro c’è l’affidamento, per 26mila euro, allo studio Bozza di Lanciano per la redazione del piano industriale «atto votato da tutti i sindaci e che richiede figure specifiche data la complessità della progettazione». Per quanto riguarda l’affidamento legale ad Alessandra Notaro per il recupero crediti nei confronti del Comune di San Salvo, il dg ha aggiunto: «Quelle 33mila euro coprono tutte le spese dall’inizio del procedimento fino alla fine».

Su questo aspetto è intervenuta anche la consigliera Paola Valentini, in quota Vasto: «Nonostante le nostre competenze, non si può escludere il ricorso a incarichi esterni per operazioni simili. Purtroppo, non si vede il nostro lavoro che ha permesso di recuperare importanti somme». Tale precisazione (contestualizzata con cifre e dati puntuali) sarà probabilmente tra le prossime risposte alla Corte dei Conti che, su alcuni aspetti della gestione Civeta, ha inoltrato la documentazione alla procura generale per la verifica di eventuali danni erariali.
Sugli affidamenti esterni è intervenuto anche il direttore tecnico, Luigi Sammartino: «Quelle decise dal Rup sono consulenze specialistiche che esulano dalle competenze interne. È lo stesso Ministero a certificarne la rendicontabilità nei finanziamenti del Pnrr».

Il dg, poi, sulla sua assunzione da 300mila euro l’anno ha ribadito che «non avrà impatto sulle casse del Civeta». L’azienda speciale consortile non sarà in perdita per il terzo anno consecutivo e il prossimo consuntivo dimostrerà l’efficienza economica, la sostanza del discorso: «La rotta è stata invertita e porteremo il nuovo bilancio alla Corte dei Conti».

Riguardo il citato piano industriale, i suoi effetti dovrebbero essere pienamente operativi il 1° gennaio 2027: biodigestore da 3,9 milioni di biometano all’anno (riguardo al quale c’è stato il passaggio da concessione a gara d’appalto, sempre per esigenze Pnrr) , green communities, quarta vasca da 266mila metri cubi a servizio degli impianti e hub per il trattamento fanghi. Per quest’ultimo intervento, la trasformazione regressiva (anche questa sotto la lente della Corte insieme al primo passaggio a srl) in azienda speciale consortile ha “salvato” il finanziamento di quasi 10 milioni di euro del Pnrr. Come emerso in un precedente appuntamento, la quarta vasca non sarà data in concessione, ma resterà in capo al Civeta, «perché vogliamo andare verso la totale gestione pubblica» (il riferimento è alla terza vasca in concessione alla Cupello Ambiente).

Tutto finito? Nell’attesa delle valutazioni della Procura generale, la querelle intorno alla società proseguirà sul binario politico. Nei prossimi giorni è in programma la conferenza stampa dei sindaci “dissidenti” (Emanuela De Nicolis, Catia Di Fabio, Mimmo Budano) insieme all’assessora regionale Tiziana Magnacca e al consigliere Francesco Prospero. 

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