Iniziano sciaguratamente a sparare (inutilmente, fra l’altro) ai cinghiali nella Riserva di Punta Aderci a Vasto – con fucili, visori, torce e quant’altro, come si fosse in guerra – e contestualmente si certifica così la fine dell’ area protetta.
Spari inutili e meramente propagandistici (a parte i cinghiali è intuibile l’impatto sugli altri animali della Riserva) perché per limiti di estensione e per le caratteristiche ambientali nella Riserva non vive una popolazione di cinghiali, ma solo dei gruppi che usano Punta Aderci come rifugio diurno da cui uscire di notte per alimentarsi fuori; quindi, a parte etica e utilità reale – e se proprio si vuole giustificare l’uso dei fucili – occorrerebbe farlo fuori dalla Riserva; eliminarne dentro servirà solo come effetto spugna per attirarne altri all’ interno, in uno sciagurato ciclo senza soluzione di continuità, con buona pace di tutti coloro che credono (o fanno finta di credere…) che i fucili possano risolvere la questione!
E paradossalmente proprio nel momento in cui, per cause naturali di predazione da parte di lupi e volpi, la presenza dei cinghiali era già drasticamente diminuita. Tutto il resto è specchietto per allodole per restare in ambito venatorio causa primaria della attuale situazione per gli sciagurati ripopolamenti dei tempi passati sui quali sono responsabilmente critici (anche) molti cacciatori, come quelli che hanno ben capito – dichiarandolo pubblicamente! – la totale irragionevolezza di questa “cosa” nella nostra ormai ex Riserva naturale.
L’ amministrazione di Vasto abbia ora la coerenza di chiedere alla Regione l’abolizione della legge istitutiva del 1998 della Riserva di Punta Aderci per farne al suo posto un parco attrezzato con tutte le infrastrutture del caso: scelta che nega la storia virtuosa di quel territorio, ma sciaguratamente coerente con quella delle armi in un’area protetta. Il gestore delegato non ha il ruolo per chiedere la suddetta “abolizione”, ma è certo che i naturalisti a loro disposizione, per storia e conoscenza generale della Riserva, ne converrebbero.
Pure se il declino della Riserva era iniziato da tempo – soprattutto per l’impatto antropico mai gestito per fare di Punta Aderci soprattutto un prodotto turistico, come le scelte comunali da qualche anno testimoniano senza dubbio alcuno – ora le cose sono miseramente chiare: la Riserva non esiste più! Complimenti a chi è riuscito nella nefasta impresa con apposita delibera comunale e con il silenzio di troppi.
Per concludere, un epitaffio sulla lapide (immaginaria o meno) per l’area protetta… “Davanti a voi giace la ex Riserva di Punta Aderci: 1998-2024, una bella avventura nonostante la fucilazione finale”.
Stefano Taglioli
Ecologista, coordinatore Gfv, attivista Soa e fondatore ex Riserva Punta Aderci
Bisognera’ ricordarsene quando si andra’ a votare. Ma ho i miei dubbi.