Storia, tradizioni, personaggi e aneddoti. Tutto questo è condensato ne Lu Lunarie de lu Uaste, l’almanacco che quest’anno è caratterizzato da un doppio 25: la venticinquesima edizione coincide con il 2025. Ogni giorno una storia di Vasto e un personaggio vastese. Sono stati Giuseppe Tagliente, Paolo Cavano e Fernando D’Annunzio a redigere, pagina per pagina, con ampio materiale fotografico e documenti d’epoca, il nuovo numero dell’annuario ideato nel 2001 da Tagliente insieme a Giovanni Di Rosso e Francescopaolo D’Adamo.
Il Lunario di Vasto è stato presentato ieri nella pinacoteca di Palazzo d’Avalos davanti a un pubblico numeroso. All’evento, presentato da Paola Cerella, sono intervenuti gli autori e i mestri di zampogna e ciaramella, Livio Di Fiore e Mario Pitisci da Scapoli (Isernia).
«Era il 2001 quando iniziò l’odissea de Lu Lunarie de Lu Uašte lo stesso inizio millenario richiamato da Stanley Kubrick nel suo immortale capolavoro cinematografico», scrive Tagliente nella prefazione. «Ad averla immaginata, eravamo chi scrive, Giovanni Di Rosso e Francescopaolo D’Adamo con in mente un percorso chiaro nelle finalità ma ancora nebuloso ed incerto nei dettagli, nelle modalità attuative, negli aspetti pratici a cominciare da quelli economici. La prima edizione, preparata quasi di corsa nei giorni dell’avvento del Natale nello studio grafico di Bruno D’Adamo, allora in via delle Croci, risentì visibilmente di quelle nostre incertezze ma ebbe tuttavia un successo inaspettato che interpretammo come dovuto non tanto alla qualità del prodotto ma al bisogno dei vastesi di ritrovarsi come comunità di destino, di riconoscersi nella storia nostra, nei miti, nelle tradizioni popolari, negli usi, nei costumi e nei sapori, nella lingua, nella religiosità della nostra gente».