«Appello alla Figc: obbligo del defibrillatore anche nei dilettanti. Deve esserci più sicurezza»

La grande paura dopo il malore avuto da Edoardo Bove, ancora una volta, ha puntato l’attenzione sulla sicurezza in campo. Al “Franchi” di Firenze il tempestivo intervento di medici, infermieri, defibrillatore e ambulanza ha evitato guai più seri.

Parliamo di una partita di Serie A, il livello più alto nel calcio italiano ma, negli ultimi anni malori simili a quello di domenica pomeriggio ce ne sono già stati (da Morosini a Puerta fino ad arrivare ad Eriksen e Ndicka) ma cosa succederebbe se episodi simili accadessero in categorie più basse?

Guardando proprio nel dilettantismo, dall’Eccellenza fino agli Amatori passando per Promozione, Prima, Seconda e Terza Categoria. Il grido d’allarme ha deciso di lanciarlo Gabriele Suriano, cinquantanovenne allenatore con trentennale esperienze su tante panchine. Con i “grandi” tra Fraine, San Buono, Ruggero Da Fraine, Liscia, Dinamo Roccaspinalveti, Robur, Lentella, Montazzoli senza dimenticare le stagioni nei settori giovanili con l’Agnonese (Giovanissimi regionali) e Castiglione Messer Marino (vincendo il campionato regionale CSI under 12 di calcio a 5).

L’allenatore Gabriele Suriano

«Sono anni – le parole di mister Suriano – che dico che nel calcio dilettantistico non c’è più una attenta sicurezza, parliamo di giovani e adulti che sui campi animano i weekend dilettantistici. Un mondo che conosco benissimo, ho tanti affetti cari che giocano e molti amici ma oltre loro c’è un vastissimo mondo che va assolutamente tutelato. Se lancio questo appello è perché ho maturato grande esperienza sui campi e fortunatamente non ci sono stati gravi problemi da ricordare. Colgo l’occasione per parlare direttamente con la Figc, si spendono tanti soldi inutilmente, ora è arrivato il momento di investire sulla salute di chi anima anche i campionati dilettantistici. In campo deve esserci obbligatoriamente un defibrillatore da usare in caso di necessità e anche il personale abilitato dalla Figc all’uso del defibrillatore. Ora le parole non bastano più, se una società non dispone di defibrillatore e personale abilitato all’utilizzo andrebbe data sconfitta a tavolino e multa pesante. Vero, sarebbero spese importanti per le società dilettantistiche, ecco perché serve un contributo importante da parte della Figc. Dopo Firenze è arrivato il momento di agire, mi fa rabbrividire il solo pensiero che possa accadere su un campo di un paesino sperduto sulle montagne, i soccorsi arriverebbero sicuramente in grande ritardo. A volte in alcuni casi non c’è neanche l’obbligo del certificato medico sportivo, qualcosa di assurdo, lancio questo appello perché, come si dice, è meglio chiudere la stalla prima che scappino i buoi, salute e sicurezza vengono prima di tutto».

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