«Aggressioni a medici e infermieri, rischio elevato. La Regione si costituisca parte civile»

È elevato anche negli ospedali abruzzesi il rischio aggressioni a medici e infermieri. Per questo il sindacato Fsi-Usae chiede alla Regione Abruzzo di costituirsi automaticamente parte civile in ogni processo per episodi del genere.

La proposta è sul tavolo della commissione Sanità del Consiglio regionale. L’ha formulata, nell’audizione a Palazzo dell’Emiciclo, la delegazione della Fsi-Usae composta dal segretario generale, Adamo Bonazzi, dal segretario regionale, Raffaello Villani e dai delegati territoriali di Chieti, Leonardo Massimini e Camillo Vitelli.

Secondo i rappresentanti sindacali, «le aggressioni all’interno delle politiche organizzative della sanità odierna (sono figlie della spending review), hanno relazionato sul fatto che tante insoddisfazioni dell’utenza nascono proprio da una organizzazione del sistema sanitario che il sindacato giudica inadeguata ai bisogni dell’utenza. Una organizzazione del sistema sanitario in cui il pronto soccorso è penalizzato dalla mancanza di personale, è oberato dai pazienti delle Obi e ingolfato per la mancanza in reparti destinati ai ricoveri brevi. Una sistema organizzativo che per porre in essere dei cambiamenti significativi necessita di tempo. Cosa di cui il sindacato si rende perfettamente conto. Da subito, invece, Fsi-Usae ha chiesto una costituzione di parte civile automatica, da parte delle Asl, qualora l’operatore sanitario aggredito sporga denuncia. Il presidente Gatti ha raccolto l’istanza demandando agli altri due membri dell’ufficio di presidenza, al vice presidente Vincenzo Menna e alla segretaria della commissione Marilena Rossi, con l’ausilio degli uffici, a predisporre una nota per il Dipartimento sanità».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *