A Pollutri, 5 dicembre (vigilia della festività) vuol dire cottura delle fave di San Nicola e neanche la pioggia può fermare la tradizione. Dopo la benedizione di don Andrea Manzone si sono accesi i fuochi sotto le dodici caldaie preparate nel pomeriggio.
L’antica tradizione è legata alla devozione per San Nicola, protettore del paese. Le fave raccontano la tradizione cattolica che attribuisce al vescovo di Bari un miracolo risalente al Seicento: in un periodo di grave carestia, prese un pugno di fave e, quando aprì la mano, le fave si moltiplicarono tanto da sfamare tutta la popolazione. E anche oggi e domani, nella due giorni delle feste patronali, ce ne sarà per tutti: pollutresi e visitatori potranno gustare questi legumi cucinati e conditi con la semplicità della cucina di una volta.
Come sempre, tante persone hanno seguito l’evento anche se sotto la pioggia battente. I devoti che hanno preso parte alla cottura si sono sfidati, come da tradizione, a terminare per prima la cottura.
Alla fine si sono contati sei quintali di fave, poi distribuite ai presenti per festeggiare insieme. Gli eventi in programma continueranno domani 6 dicembre con le Sante Messe delle 8.30 e delle 11, la solenne processione e i fuochi pirotecnici. Alle 18 l’ultima messa alla quale seguirà la riposizione del busto d’argento del Santo patrono.