Il consiglio comunale di Vasto, nella seduta del 27 novembre, ha approvato l’acquisto di terreni (da 9,6 ettari complessivi) e due fabbricati a Punta Penna che serviranno alla realizzazione di servizi e strutture da affiancare alla Via Verde. Il costo dell’operazione è di 610.054 euro, somma che rientra nell’importo complessivo del progetto di 2,2 milioni di euro per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni dal ministero dello Sviluppo economico (la quota mancante è cofinanziata).

Il progetto, redatto negli anni scorsi, prevede una serie di interventi e infrastrutture sia per incrementare i servizi agli utenti della Via Verde (il cui tratto nella zona è ancora da realizzare), sia per una maggiore offerta ai fruitori della Riserva di Punta Aderci.
Gli interventi si articolano principalmente in tre punti. Innanzitutto la realizzazione di un nuovo sentiero retrodunale con la ricostruzione del tracciato bruciato nell’incendio del 2020 e l’aggiunta di un tratto in direzione ovest. Oltre all’installazione di nuove bacheche, si prevede anche il ripristino dello stagno scomparso a causa del rogo.
C’è poi l’acquisto del terreno che servirà per gran parte dei nuovi servizi: questo si trova a ridosso della zona industriale (zona scalette) e vi è prevista la realizzazione di un arboreto, un giardino mediterraneo, il parcheggio e una struttura di servizio e di ingresso alla riserva con tanto di osservatorio astronomico. Nell’operazione è inserito anche il terreno alle spalle dell’attuale gabbiotto posto sul promontorio di Punta Penna.
Per quanto riguarda arboreto e giardino botanico, saranno piantumati alberi e arbusti tipici della macchia mediterranea ed è previsto anche l’allestimento di un giardino roccioso e di uno stagno. Il parcheggio prevede 20 posti auto con fondo in misto stabilizzato per un minore impatto ambientale, mentre nelle aree limitrofe saranno piantumati lecci e aceri.


Uno dei pezzi forti dovrebbe essere il centro visite. Costituito da tre blocchi rettangolari (di 8 metri per 16 l’uno) sviluppati su un solo piano, avrà una corte interna con sguardo verso il mare, un’aula didattica per l’educazione ambientale, percorso vita, percorso sensoriale, giardino delle farfalle e area giochi per bambini. Sul terrazzo sarà posizionato l’osservatorio astronomico mobile, iniziativa pensata sulla scorta del successo delle varie edizioni di Sotto un mare di stelle. La struttura, come detto, sarà removibile e in legno e ospiterà il telescopio.
«Incrementare il turismo»
In consiglio comunale la trattazione del punto è durata solo qualche minuto. Il punto all’ordine del giorno era al 13° posto ed è stato discusso in serata, quando ormai alcuni consiglieri avevano già lasciato l’aula e l’attenzione era ai minimi termini, circostanza sottolineata anche dall’assessora ai Lavori pubblici Licia Fioravante che ha illustrato il punto: «Mi spiace che questo provvedimento arriva a conclusione del consiglio comunale, quando l’attenzione pare essersi abbassata, ma mi piacerebbe sottolinearne l’importanza». Concetto ripreso anche dal consigliere di opposizione, Vincenzo Suriani, che ha chiesto il ritiro del punto: «Voglio fare mio il rammarico dell’assessore Fioravante. La delibera è stata presentata due giorni fa, non è neanche passata in commissione. Se è una cosa bloccata da anni perché c’è tutta questa fretta? Sono cifre importanti, bisognose di variazioni di bilancio. Non siamo contrari, ma c’è stato l’opportuno approfondimento?».

Al di la delle schermaglie, la vicesindaca sottolinea l’impatto positivo del progetto atteso sulla fruizione di riserva e futuro tratto della Via Verde: «Si tratta di servizi per favorire uno sviluppo ulteriore del turismo lento. Il turista arriva a Punta Aderci e può scegliere di andare all’osservatorio astronomico, visitare la riserva ecc. In questo modo incrementiamo i servizi. È un progetto pensato da lungo tempo e che l’amministrazione ora vuole realizzare. Ci puntiamo molto perché migliora la vivibilità della riserva».

una tra le scelte più discutibili per il destino di quell’area di paradiso.
Il profitto è sempre presente laddove la sostenibilità ambientale sceglierebbe tutt’altra strada.