SS16, in Consiglio no al contasecondi. FdI: «È una trappola». Menna: «Vietato dalle norme»

Non verrà installato il contasecondi al semaforo contrada San Tommaso, sulla statale 16, nella zona sud della riviera di Vasto. La maggioranza di centrosinistra ha respinto in Consiglio comunale la mozione di Fratelli d’Italia, che voleva impegnare l’amministrazione comunale a far montare un display col conto alla rovescia per scandire il tempo tra il giallo e il rosso. L’impianto semaforico è dotato di T-Red, il dispositivo che rileva le targhe dei veicoli che passano col rosso. Francesco Prospero lo definisce «la trappola perfetta con cui il Comune di Vasto ha introitato milioni e milioni di euro» a causa del «breve intervallo tra il giallo e il rosso», con il conseguente «numero elevato di verbali e sospensioni di patenti, parliamo di milioni di euro», perciò il dispositivo «diventa un’insidia». A maggio del 2023 se ne è discusso in Prefettura e «in quella sede è stato preso, da parte del Comune di Vasto, l’impegno a installare un contasecondi» e «rivedere i tempi di intervallo tra il giallo e il rosso fino a sette secondi».

«Il contasecondi non è previsto dal codice della strada» e «non esiste nessun decreto attuativo che norma il contasecondi, quindi lo possiamo installare come non installare», ribatte Nicola Di Stefano di Avanti Vasto. «È una soluzione che, per alcuni giudici di pace, distrae l’automobilista, perché è concentrato sul contasecondi e non sui colori verde, giallo e rosso, quindi è una soluzione che è già stata sperimentata in Italia, ma che non funziona assolutamente». «Ho assistito all’investimento di alcuni pedoni. Oggi, grazie a quel semaforo, c’è più prudenza da parte degli automobilisti».

Secondo Vincenzo Suriani (FdI), «la sicurezza non c’entra niente perché, se qualcuno avesse a cuore la sicurezza, dato il gran numero di incidenti, tamponamenti, distruzione che ha provocato quel semaforo, già l’avrebbe sistemato». «La pazienza dei cittadini è arrivata non solo per il semaforo di Vasto Marina, ma anche per la vergogna semaforica di corso Mazzini e di via Pitagora. Quei semafori costringono a decine e decine di macchine in coda, con lo smog, che prima non c’erano. La verità è che voi volete dare cassa, noi vogliamo impedirvi di fare cassa. La vostra intenzione è chiara a tutti: dalle strisce rosa ai T-Red, si cerca di fare cassa per poi far lievitare le spese del Comune». Poi attacca l’amministrazione, che ha speso «centomila euro di fioriere elettroniche che non si aprono e non si chiudono».

«FdI – replica il sindaco, Francesco Menna – è contraria a ogni forma di sicurezza in materia viaria. Non so se i consiglieri sanno che sta per entrare in vigore il nuovo codice della strada, fatto da questo governo nazionale, che inasprisce le pene. Giustamente inasprisce le pene, si arriva in alcuni casi alla revoca della patente». « C’è questo semaforo perché, dopo vari incidenti, l’ultimo quasi mortale, che ha visto coinvolto un ciclista a cui sono state spezzate le gambe, ci chiedemmo come mettere in sicurezza questo tratto e chiedemmo la convocazione all’osservatorio della viabilità della provincia di Chieti, che è istituito alla Prefettura. Ci fu suggerito di mettere l’autovelox con tratta a 50 all’ora, quindi veramente sarebbe stata quella che il consigliere Prospero definisce una trappola per milioni di euro. Ci siamo opposti. Si è chiesto ad Anas di fare la rotatoria. Siamo stati riconvocati, Anas ha dato parere negativo, che è agli atti dei verbali, per la rotatoria e per la doppia rotatoria. A quel punto, ci è stato suggerito dalle forze dell’ordine di andare verso il Photored, che sulle strade statali ha una regolamentazione sua, dettata da un Dm (decreto ministeriale, n.d.r.) dello Stato. Da quando c’è quel semaforo, i sinistri mortali, gravi non ci sono mai stati. Quei pochi incidenti che ci sono stati – che si contano sulla punta delle dita, ma non sulle cinque dita, ma sulle tre dita. Il sinistro, citato in maniera demagogica e populista in quest’ordine del giorno, non accade per il semaforo, ma per “una manovra in turbativa rispetto all’andamento veicolare del traffico, in violazione al codice della strada con invasione della corsia di marcia”. Mi dite voi – chidede Menna – cosa c’entra il semaforo con questa condotta?». «Il Comune, unitamente all’osservatorio della sicurezza stradale della Prefettura di Chieti», «ha intrapreso un percorso, che vede l’installazione di varchi, Photored, carota velox cosiddetti perché sono arancioni, rallentatori, eccetera. Alcune richieste dei consiglieri sono state già intavolate a questo tavolo dall’amministrazione comunale, dall’aumento dei secondi di quel semaforo alla possibilità del countdown, ma c’è una normativa, il Dm 254 del 2022, che all’articolo 3 disciplina gli ambiti di possibile installazione dei dispositivi di countdown che, se ci aiuta nel contesto urbano, non ci aiuta rispetto alla statale 16». «Con l’osservatorio stiamo avviando un percorso che mi auguro ci aiuti a far riflettere il ministero su un’interpretazione più estensiva della norma. Immaginate che sul tratto dell’Istonia che scende a Vasto Marina non riusciamo a mettere rallentatori perché il codice della strada non ce lo consente».

«Proprio in quella riunione del maggio 2023 presso la Prefettura – risponde Prospero – davanti alla guardia di finanza, al questore, al comandante provinciale dei carabinieri, è stato chiesto di installare un contasecondi proprio per la sicurezza tanto auspicata». «L’installazione del contasecondi è obbligatoria in determinati contesti che presentano criticità come intersezioni con attraversamenti pedonali o ciclabili su strade con più di due corsie o che richiedono oltre 20 secondi per l’attraversamento».

Mozione respinta, favorevoli solo i tre consiglieri di Fdi – Prospero, Suriani e Giangiacomo – mentre Alessandra Cappa di Vasto popolare e liberale, Alessandra Notaro e Maria Amato de La Buona Stagione si sono astenute.

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