È stata approvata dalla maggioranza di centrodestra in consiglio regionale la norma in materia di sanità ribattezzata “taglia manager”. Si introducono Programmi triennali con Piani operativi annuali che dovranno essere approntate dalle Asl su indirizzo dell’esecutivo. Questi saranno «trasmessi al dipartimento Sanità entro i successivi 60 giorni e approvati dalla giunta, previo parere obbligatorio e vincolante della commissione consiliare competente, entro i 30 giorni seguenti», si legge nel testo di legge.
Il dipartimento verificherà quindi l’osservanza dei programmi e dei piani indirizzando e supportando le commissioni consiliari competenti in materia. La mancata adozione da parte dei direttori delle Asl degli atti necessari all’attuazione dei programmi e dei piani operativi può portare al commissariamento (da qui “taglia manager”). Se, infatti, la mancata adozione comporta «l’impossibilità per l’Asl di conseguire uno o più obiettivi fondamentali», la legge «consente alla giunta regionale l’esercizio del potere sostitutivo attraverso la nomina del direttore del dipartimento sanità quale commissario ad acta, nei termini e nei limiti definiti, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente articolo, dalla giunta regionale».
Sarà inoltre istituita una cabina di regia che ha durata temporanea, e comunque non oltre la durata della legislatura, con i seguenti compiti: coordinare il monitoraggio del controllo di gestione e dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza; formulare indirizzi e proposte di soluzioni operative in favore delle Asl e fornire impulso per l’effettiva attuazione delle attività connesse alla realizzazione del Pnrr.
La cabina dovrà supportare l’unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa in raccordo con l’Agenzia Sanitaria Regionale e in collaborazione con i direttori generali della Asl. Possono partecipare ai lavori della cabina di regia i presidenti delle commissioni consiliari competenti in materia di Bilancio e Sanità.
È stata inoltre istituita, nella direzione Sanità, anche una cabina di coordinamento degli acquisti del sistema sanitario regionale che coordinerà la definizione dei piani di acquisto annuali e pluiriennali delle Asl, ferme restando le funzioni di centrale di committenza unica svolte dall’Areacom. Il direttore del dipartimento Sanità riferirà ogni due mesi alle commissioni consiliari competenti in materia di Bilancio e Sanità. «Per garantire il buon andamento e il contenimento della spesa regionale in linea con gli obiettivi di riduzione del disavanzo della spesa sanitaria – conclude una nota della Regione – le Asl sono tenute a coprire i posti disponibili nel piano dei fabbisogni di personale, nei limiti della propria dotazione organica, utilizzando le graduatorie vigenti».
Critiche le opposizioni
La norma approvata non soddisfa le opposizioni che criticando la maggioranza. «Assenza di programmazione e poca efficienza nella gestione dei fondi pubblici hanno portato la maggioranza a intervenire in emergenza a fine anno per applicare correttivi su tutte le competenze più importanti della Regione – scrivono i consiglieri di Patto per l’Abruzzo – La task force approvata non è altro che l’espressione tangibile del fallimento di Marsilio. Un provvedimento che arriva tardi e male e che non risolverà certo i gravi disagi generati dal disavanzo delle Asl. Un atto che di fatto mette all’angolo manager di nomina politica, riconfermati e difesi pubblicamente da questa maggioranza, fino a quando è stato più utile fare il contrario. Questi tentativi estremi non serviranno a nascondere la cattiva gestione che la destra porta avanti per un comparto che sta andando verso un nuovo commissariamento. Siamo comunque soddisfatti di aver fermato l’ennesimo tentativo di creare altre poltrone con un organismo di controllo che solo con l’emendamento di qualche giorno fa è divenuto una task force gratuita. Infatti era nato come struttura di missione che sarebbe costata almeno un milione di euro alla comunità».