Rigopiano, l’accusa chiede il processo bis per l’ex prefetto e 6 nuove condanne

Un secondo processo in Corte d’Appello per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e annullare l’assoluzione di sei funzionari regionali. Sono le richieste del procuratore generale di Cassazione sulla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, travolto il 18 gennaio 2024 da una valanga che causò 11 vittime.

Il pm ha chiesto il processo bis per Provolo, assolto in primo grado e condannato in appello a un anno e otto mesi, e la condanna di sei rappresentanti dell’autorità regionale di Protezione civile che erano stati assolti nei precedenti gradi di giudizio. ‘Il 17 gennaio 2017 – ha detto il pg – il pericolo valanghe era forte, livello 4, e venne comunicato alla prefettura. Non c’era un vero allarme rosso, ma sussisteva un pericolo forte che rendeva necessario istituire il Ccs e la sala operativa, che avrebbe reso possibile approntare misure, come la chiusura di strade e l’invio dell’esercito come poi è stato fatto”.

Nelle richieste della pubblica accusa anche la conferma delle condanne dei dirigenti della provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi), dell’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso (sei mesi ), del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta (due anni e otto mesi) e di un tecnico comunale, Enrico Colangeli (due anni e otto mesi). ”Le linee guida – ha affermato il procuratore generale – indicavano come il rischio valanghivo interessasse soltanto il 6% dei comuni dell’Abruzzo e tra questi c’era Farindola. L’ordinanza di sgombero dell’Hotel Rigopiano avrebbe evitato la tragedia”.

La sentenza è attesa per domani o dopodomani.

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