Di cosa parliamo – A Vasto il centrodestra, dopo aver amministrato dal 1993 al 2006, è all’opposizione da 18 anni. A ogni tornata elettorale è diviso. Lo è stato, di fatto, anche nell’unica volta in cui si è presentato formalmente unito. Nelle scorse settimane Maurizio Santulli, portavoce della lista civica Movimento Vasto, ha provato a smuovere le acque chiedendo un tavolo di confronto per cominciare a scegliere da oggi il candidato sindaco e delineare la coalizione per le prossime elezioni comunali, la cui data è ancora incerta [LEGGI]. Il quinquennio, infatti, scade nel 2026, ma nel 2021 si votò a ottobre a causa della pandemia. Non è escluso che il voto possa slittare alla primavera del 2027. Il coordinatore di Forza Italia, Antonio Monteodorisio, non ha escluso le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrodestra [LEGGI].
Piernicola Carlesi, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. E’ vero che alle elezioni comunali di Vasto manca tempo ma, dopo quattro sconfitte elettorali consecutive, il centrodestra ha cominciato a discutere di coalizione e futuro candidato sindaco?
«Spesso dico che il tavolo del centrodestra e il dialogo sul futuro candidato sindaco sono cominciati cinque minuti dopo la sconfitta alle elezioni del 2021. Da quella sconfitta, c’è stata una reazione immediata e lo testimonia il percorso di Fratelli d’Italia. I risultati delle elezioni europee, regionali e dei comuni nei dintorni di Vasto dimostrano che il centrodestra si consolida. Ci sentiamo coi coordinatori delle altre forze politiche e con chi si avvicina. Nel 2027 corriamo ad armi pari, visto che anche nel centrosinistra ci sarà da scegliere il candidato sindaco».
Il coordinatore di Forza Italia, Antonio Monteodorisio, dice che le primarie «sono un buon metodo». Per FdI può essere quella la strada per scegliere il candidato sindaco?
«Le primarie sono un’opzione in campo, ma non mettono insieme ciò che non sta insieme. Per governare Vasto, il centrosinistra, dal 2006 in poi, ha dovuto strappare pezzi al centrodestra, penso a Sputore, Marcello e d’Elisa. Spesso le primarie sono una prova di potere, un regolamento di conti. Rappresentano molto esercizio di democrazia, ma sono appannaggio dei partiti e spesso precludono la partecipazione alle liste civiche. Nel 2011 sono andato a votare alle primarie del Pd, che erano aperte, e ho votato convintamente Lapenna contro Forte. L’ho fatto perché quella è stata la via per proporle al centrodestra, però rimango critico sul fatto che possano essere la panacea. Ci vuole un lavoro di costruzione di un’alternativa».
Fratelli d’Italia non ha mai espresso il candidato sindaco di Vasto. La prossima volta sarà uno dei vostri?
«Anche Tagliente e Desiati erano dei nostri e poi si sono allontanati. Rispondo: chissà. Ma le comunali non sono un voto su questo o quel partito. Una coalizione e una candidatura vanno offerte alla città e devono andar bene alla maggioranza dei vastesi. Quindi la scelta del candidato sindaco non è appannaggio esclusivo di FdI, da parte nostra non c’è alcuna presunzione di voler imporre un candidato. C’è, invece, molta prudenza. Osservo con attenzione quello che avverrà alle elezioni di Chieti e Ortona. C’è un vento che spira dalla Regione e che, pian piano, sta arrivando anche a Vasto».