Active Abruzzo 2024, «Promuovere il territorio con il turismo esperienziale»

Valorizzare un territorio, saperlo raccontare e promuovere anche attraverso le sue tante e originali identità locali: tutto questo può diventare un modo nuovo di fare promozione turistica. È il tema del quinto appuntamento di Active Abruzzo 2024 andato in scena ieri pomeriggio nella sala convegni di Palazzo d’Avalos. A introdurre gli ospiti un presentatore d’ececzione, Patrizio Roversi. Assenti, seppur annunciati nei precedenti comunicati il sindaco Francesco Menna e l’assessore regionale Emanuele Imprudente.

Dopo i saluti della direttrice della Cna di Chieti, Letizia Scastiglia, del responsabile del comparto turistico, Gabriele Marchese e dell’assessora di Vasto, Anna Bosco, artigiani e imprenditori hanno portato la propria esperienza. E c’è stata proprio questa parola, “esperienza”, al centro dell’incontro: «Il turismo non è più andare solo a vedere delle cose. Bisogna offrire esperienze che soddisfino i bisogni e suscitino emozioni diverse a seconda dei territori», come nelle parole di Paolo Grigolli (esperto di destinantion management).

In evidenza anche le testimonianze diverse realtà del Vastese e della provincia. Jaqueline Rossi ha portato quella della cooperativa di comunità Borgo San Giovanni di San Giovanni Lipioni: «Abbiamo puntato sull’ospitalità diffusa grazie anche a tanti sangiovannesi che hanno case in paese. A San Giovanni ci sono 136 abitanti, 5 associazioni e una cooperativa di comunità. Facciamo tante cose per arrestare lo spopolamento: una rete sentieristica, turismo di ritorno, delle radici. Tutto questo fa sì che il paese sia conosciuto, alcuni turisti hanno anche deciso di comprare casa. Oggi abbiamo possibilità di avere tante unità locali da offrire ai turisti per un’immersione totale a contatto anche con i residenti».

Focus anche sul Forest Bathing di Tufillo, a contatto con la natura, con la testimonianza di Carla Robertson, e Giorgia Teti della fattoria La Guardata di Torricella Peligna che, con l’azienda famigliare, ha chiuso il cerchio mettendo a coltura numerosi terreni abbandonati in paese per foraggio e cereali per gli animali dell’impresa. Parallelamente ci sono la produzione di prodotti alimentari rivenduti poi dalla macelleria aperta da 60 anni. A questo lato più commerciale si aggiungono le esperienze turistiche: maneggio, corsi di equitazione, escursioni, visite aziendali, pic nic nella natura. «Dopo 3 mesi negli Stati Uniti avevo ancora più voglia di stare qui – ha concluso la giovane imprenditrice – In un progetto è importante il come e il dove lo si fa, con il coinvolgimento della sfera emozionale».

Spazio anche per il vastese Giuseppe Buono che con Creta Rossa ha coinvolto i più giovani, con la collaborazione del Comune, nella riqualificazione di spazi urbani: «Abbiamo coivolto 1.600 bambini delle scuole. Gli spazi riqualificati con le maioliche sono immediatamente riconoscibili dai turisti, sono i più fotografati e non sono mai stati danneggiati dai vandali. Facendo partecipare i turisti al processo creativo trasferiamo il sapere dell’artigiano, ci sono feedback a lungo termine e si realizza un turismo consapevole che approfondisce il luogo che visita e si fa anche inclusione sociale».

Obiettivo di tutti, tirando le somme, è far sì che l’Abruzzo intero «possa scoprire, attraverso appropriate strategie sui mercati, una nuova fonte di ricchezza grazie alla vacanza attiva e al turismo esperienziale: segmenti che attirano un numero sempre crescente di appassionati, disposti a scegliere una destinazione anche e soprattutto attraverso il valore aggiunto che queste attività sono in grado di mettere in campo».

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