In Abruzzo aumentano incidenti, morti e feriti. Le distrazioni alla guida tra le principali cause

Nel 2023 in Abruzzo sono aumentati gli incidenti stradali e con essi il numero di morti e feriti. È quanto rilevato dall’Istat che ha pubblicato il focus annuale sulla sicurezza sulle strade (in fondo all’articolo il documento completo).

Gli indicatori testimoniano un +5,3% degli incidenti pari a 150 eventi in più. Tra le province solo in quella di Teramo sono diminuiti (33 in meno, 751), incrementi nelle altre tre: +71 in provincia di Chieti (762 gli incidenti), +80 a Pescara (884), +32 a L’Aquila (577).
Allo stesso tempo è aumentato il numero delle vittime della strada: +13, 72 in Abruzzo. 10 morti in più rispetto all’anno precedente in provincia di Chieti (24), 7 a Pescara (16) e 2 a L’Aquila (15); in controtendenza Teramo con 6 decessi in meno (17). In tutta la regione ci sono stati 4.155 feriti (nella tabella il dettaglio per province). «Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) – scrive l’Istat – diminuisce da 140,8 a 139,7 mentre quello di gravità e l’indice di mortalità aumentano rispettivamente da 1,5 a 1,7 e da 2,1 a 2,4».

La maglia nera per quanto riguarda l’incidentalità va alle Statali. Sulla SS16 si è registrato il maggior numero di incidenti (83,2 decessi e 116 feriti). Valori alti anche per SS17 e SS5, mentre gli incidenti più gravi si sono verificati sulla SS260 Picente, dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente il valore di 100 e 33,3. L’indice di mortalità cresce nelle province di Chieti, Pescara e L’Aquila, diminuisce in quella di Teramo.

Il maggior numero di incidenti (1.986, il 66,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane e ha provocato 21 morti (29,2% del totale) e 2.611 feriti (62,8%). Rispetto all’anno 2022, i sinistri aumentano sulle autostrade e sulle strade urbane mentre diminuiscono sulle altre categorie di strada, l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+28,1%), seguite dalle strade urbane (+7,2%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle altre categorie di strada (5,4 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,4 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 47,7% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che aumenta al 55,6% sulle strade extraurbane.

In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un incrocio rappresentano il 23,5% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (13,5%), di una curva (8,7%) e di una rotatoria (4,8%). Lungo le strade extraurbane il 27,4% degli incidenti si verifica lungo una curva, il 6,1% vicino a un’intersezione e il 5,5% nelle vicinanze di un incrocio.

Nei dati rilevati dall’Istat anche quelli relativi agli orari durante i quali si sono verificati gli incidente: l’82,1% ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3.00 e le 4.00 (8,0 morti ogni 100 incidenti) e tra le 5.00 e le 6.00 (7,4 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (2,4). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 36,3% degli incidenti notturni, il 33,3% delle vittime e il 40,2% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,3 decessi ogni 100 incidenti, il valore più elevato si registra il sabato notte (4,7).

Significativi, infine, anche i dati sui comportamenti errati di guida. Il mancato rispetto della precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 41,7% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 21,8%, mentre l’elevata velocità per il 13,9% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per l’8,8%.

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