Eolico, Giangiacomo invita alla mobilitazione: «No a paesi vittime delle rinnovabili»

«Non ho nessuna intenzione di essere ricordato come il sindaco che ha distrutto un territorio». Il sindaco di Fresagrandinaria, Lino Giangiacomo, torna a ribadire quanto espresso nel consiglio comunale di mercoledì scorso sui progetti eolici che interessano il paese e il Vastese. Sono tre i progetti che interessano il comune: “Fresagrandinaria”, “Abruzzo” e quello della Q-Energy Renewables 2 srl. Un quarto, il progetto “Collechiesi”, pur non prevedendo pale eoliche nel territorio localizza in località Guardiola, come il parco “Abruzzo”, la stazione elettrica. In totale a Fresagrandinaria sono previste 15 torri eoliche, nelle aree limitrofe altre 7.

L’assise civica si è schierata all’unanimità contro l’invasione eolica, dello stesso indirizzo i cittadini che hanno partecipato alla seduta. «Seguendo l’esempio delle iniziative promosse in Sardegna – dice Giangiacomo in un comunicato stampa – il Comune di Fresagrandinaria intende impegnare tutte le forze al fine di contrastare i progetti in corso. Nel mio percorso amministrativo, oggi rinnovato per la seconda volta, ho avuto cura e determinazione nel promuovere la valorizzazione del nostro territorio: non è mia intenzione, in nessun modo, lasciare alla mia comunità l’eredità di 15 torri eoliche di cui io in primis, come primo cittadino, non accetto l’insistenza. Voglio lasciare alla mia comunità un paese che si apre alle rinnovabili, ma non ne diventa vittima».

«Abbiamo prodotto delle osservazioni in merito ai progetti, con il supporto di alcune associazioni ambientaliste: secondo queste osservazioni, le progettazioni non tengono conto di moltissime specifiche a tutela del paesaggio, della flora e della fauna del territorio tipiche dell’ecosistema locale che vanno assolutamente tutelate come il Nibbio Reale, il Nibbio Bruno, ma anche i pipistrelli che abitano le numerose grotte di gesso presenti nel circondario».

«Ci ritroviamo a subire dall’alto una vera e propria pioggia di installazioni, senza che nessun progetto abbia considerato invece lo sforzo che portiamo avanti al fine di rendere i nostri territori fruibili a una nuova idea di turismo sostenibile e culturale. L’invadenza di questa progettazione sul nostro lavoro quotidiano inoltre nel corso degli ultimi mesi ha posto non pochi freni al Comune che già con grande fatica e pochissimi mezzi riesce a svolgere la propria ordinaria amministrazione. Chiedo che siano considerate anche le nostre iniziative per la valorizzazione del nostro contesto, chiedo una reale e concreta ricaduta anche in termini di guadagno e vantaggio energetico per la nostra comunità, chiedo che i miei concittadini non vengano ingannati o illusi da subdoli rimborsi o contributi minimi mentre nel frattempo un intero paesaggio sarà compromesso per decenni, e chiedo che non ci si limiti solo a definire che gli impianti, di per sé, sul piano tecnico, non provocano danni».

Dopo il raggiungimento dell’unanimità, il primo cittadino annuncia «l’inizio di una serie di iniziative a sostegno di questa istanza, che nei prossimi mesi saranno concretizzate in assemblee pubbliche, incontri con esperti e discussioni aperte».

Articoli correlati

Comments 1

  1. Un Benefattore says:

    per quanto possa essere condivisibile la mossa di Giangiacomo, vorrei segnalargli che è estremamente tardiva. non ha mosso un dito quando c’erano le interrogazioni a riguardi, quando c’era da scrivere un parere, presentare un documento. Ora, un po’ a greenwhashing … spara a zero su un problema che andava affrontato e respionto già da tempo. Deve prendere esempio dai paesi limitrofi, che questa cosa l’hanno fatta anzitempo, per tempo e in linea con quelle che sono le disposizioni, tra l’altro, di legge. Se si continua a chiudere il cancello quando scappano i buoi … alla fine non ci sarà più nulla da difendere!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *