L’esperienza da società di capitali è durata poco meno di due anni. Il Civeta da ieri è un’azienda speciale consortile. I comuni soci hanno apposto la loro firma sull’atto notarile che sancisce il passo indietro con la ritorno a consorzio per non perdere il finanziamento di quasi 10 milioni di euro per l’hub di trattamento fanghi. L’atto (forse) finale si è tenuto ieri mattina nella sede di Valle Cena alla presenza del presidente del Civeta, Giuseppe Silvestri, il notaio Guido Loiacono, i sindaci dei Comuni soci (Vasto, San Salvo, Cupello, Monteodorisio, Pollutri, Scerni, Villalfonsina e Casalbordino) e la rappresentante della Comunità Montana Sangro Alto Vastese. La precedente trasformazione in società Srl in house providing fu firmata il 15 dicembre 2022, quando il consorzio era ancora commissariato.
Non sono mancati i momenti di tensione a prosecuzione di lunghi e difficili mesi su più fronti. San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina hanno sollevato alcune perplessità sull’ultimo atto della trasformazione ricordando, inoltre, l’emendamento, approvato dai rispettivi consigli comunali, di contrarietà all’assunzione di un direttore generale da 100mila euro all’anno.
Alla fine, tutti hanno firmato l’atto notarile, mentre il nodo del dg arriverà al pettine il prossimo 5 dicembre quando è in programma la prossima assemblea; in quella sede saranno affrontate anche le perplessità sollevate sullo statuto.
Insomma, la sofferta trasformazione regressiva alla fine raggiunta non riporta il sereno, soprattutto politico, sull’azienda ormai tornata consorzio.