Ragazzi del Mattioli-D’Acquisto incontrano la ricerca oncologica

Da Alessia Antenucci e Michela Di Vincenzo della redazione scientifica dell’Istituto omnicomprensivo Mattioli-D’Acquisto di San Salvo riceviamo un resoconto dell’iniziativa attuata dalla scuola in collaborazione con l’Airc.

«Nell’aula magna dell’Istituto Omnicomprensivo di San Salvo, gli studenti delle classi quarte e quinte della secondaria di secondo grado hanno partecipato all’incontro formativo con il dott. Domenico Mattoscio, ricercatore Airc dell’Università D’Annunzio di Chieti nell’ambito delle iniziative nazionali “I Giorni della Ricerca”, che con la sua umiltà e il suo sorriso ha aperto le porte verso la conoscenza delle nuove cure oncologiche. Il nostro Istituto è stato scelto per questo incontro grazie alle iniziative progettuali interscolastiche promosse dalla scuola “Stappiamo e Raccogliamo – XVI edizione” e “Segniamo e Doniamo – VIII edizione”, ideate e coordinate dal docente di scienze Nicandro Gambuto, che lo scorso anno ha rappresentato le scuole abruzzesi al Quirinale con il Presidente Mattarella.

L’Airc, fondata nel 1965 dal professor Umberto Veronesi, promuove e finanzia attraverso raccolte di fondi specifici progetti di ricerca per sconfiggere la malattia. L’Airc è una fondazione che promuove la raccolta fondi da donare alla ricerca per il cancro in Italia. Tutti in qualche modo possiamo supportare la ricerca, perchè il cancro è una scommessa, e solo la scienza e i ricercatori come Mattoscio possono aiutarci a vincerla. Il percorso per diventare ricercatore AIRC è lungo, pieno di studi, e deve essere supportato da una grande voglia di fare. Bisogna essere curiosi, pazienti e molto determinati, come Domenico ci ha mostrato di essere. Bisogna avere un percorso universitario con titoli scientifici, ottenere almeno un dottorato di ricerca e farsi un bagaglio di esperienze interculturali sull’oncologia.

Il dottor Mattoscio ci ha raccontato in che cosa consiste il suo lavoro e cosa fa durante le sue giornate in laboratorio: fare il ricercatore vuol dire studiare ogni giorno, fare sempre cose nuove, sperimentare e nella maggior parte dei casi fallire. A volte prima di raggiungere un traguardo ci vogliono anni di duro lavoro. Egli stesso ha affermato che non si tratta un lavoro semplice, ma lo scopo è lavorare per diventare un ricercatore migliore. Il segreto? Amare ciò che si fa. Il progetto di immunologia applicata all’oncologia del dottor Mattoscio è finalizzato allo studio delle resolvine per stimolare l’immunità antitumorale, è stato finanziato dall’Airc, grazie anche ai nostri gesti di beneficenza. Inoltre ci ha mostrato in chiave scientifica che cos’è un tumore e come la ricerca sta studiando per abbatterlo. Con il termine “tumore” si intendono oltre 200 malattie che sono tutte diverse sia dal punto di vista molecolare che farmacologico. I tumori sono malattie genetiche, questo significa che, in seguito a una mutazione, la cellula tumorale inizia a proliferare in maniera incontrollata a discapito di altre. Col processo di tumorigenesi, ovvero con l’accumulo di difetti genetici, dopo la diagnosi si possono trovare tante mutazioni, è per questo che c’è bisogno di diversi farmaci, ognuno dei quali cerca di eliminare un fattore di crescita della cellula tumorale. In molti casi c’è il rischio che una mutazione resista alle terapie. I tumori possono essere diversi anche da paziente a paziente, oltre a essere diversi tra loro.

Le terapie oggi applicate come la chemioterapia purtroppo comportano effetti collaterali, in quanto oltre a combattere le cellule malate, distrugge anche quelle sane, ed è per questo che la ricerca sta procedendo verso terapie sempre più sofisticate come le immunoterapie. Lo scopo dell’immunoterapia è quello riattivare la risposta immunitaria contro le cellule tumorali. Poiché in quanto cellule estranee al nostro sistema immunitario, esso dovrebbe riconoscerle, ma con le moltissime mutazioni che le cellule tumorali fanno, riescono a nascondersi dal sistema immunitario. Il ricercatore ci ha parlato di alcune immunoterapie che possono essere applicate, ma purtroppo non ancora riescono del tutto ad essere efficaci su tutti i tipi di tumore e nella maggior parte dei pazienti non è efficiente. Allo stato attuale su 100 pazienti rispondono positivamente alle terapie solo 20. È per questo che la ricerca deve andare avanti. In passato è stato molto importante sostenere la ricerca scientifica perché sono aumentate le possibilità di sopravvivenza per molti tumori, ma è altrettanto importante sostenere la ricerca per continuare a dare questa possibilità anche in caso di tumori che ancora oggi sono considerati mortali.

Limitare le probabilità di ammalarsi è possibile adottando uno stile di vita sano, con una corretta alimentazione, praticando attività fisica, e eliminando il consumo di alcool e fumo, compreso l’utilizzo delle sigarette elettroniche. Nonostante ciò, c’è da specificare che questo non basta, molte volte tra i fattori che espongono alla malattia ci sono questioni genetiche o ambientali. È per questo che sottoporsi a controlli repentini e agli screening periodici legati all’età è fondamentale per la prevenzione. Ognuno di noi può contribuire al progresso della scienza e alla sua applicazione, anche attraverso gesti semplici ma che se fatti costantemente saranno la spinta necessaria per costruire una società migliore, basata sull’unità e la cooperazione in vista di un futuro comune che garantisca la cura dei tumori. La ricerca è importante, supportarla è compito nostro!

Invitiamo i cittadini ad aiutarci a raccogliere i tappi di plastica con i quali in tutti questi anni unitamente alla raccolta fondi volontaria legata al torneo di calcio interscolastico siamo riusciti a donare oltre € 35.000 all’Airc delegazione Abruzzo e Molise. Donare con il cuore si può, anzi si deve, come diventare volontari Airc e partecipare alle attività di raccolta fondi. Ringraziamo di cuore Domenico Mattoscio, Maria Francesca De Cecco e il gruppo di Pescara che collaborando con il nostro docente Nicandro Gambuto hanno reso possibile questa giornata all’insegna della ricerca e della divulgazione scientifica».

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