«Prendiamo atto del pronunciamento con serenità e fiducia nei confronti dell’autorità giudiziaria, così come non abbiamo prodotto alcuna euforica considerazione in occasione della precedente ordinanza del Tar che non ha accolto la richiesta di sospensiva, argomentando la legittimità della procedura amministrativa». Il presidente della Regione Marco Marsilio e l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Ambiente, Emanuele Imprudente, commentano così la decisione di ieri del Consiglio di Stato che ha sospeso l’abbattimento di 469 cervi.
«Restiamo fiduciosi in attesa del giudizio di merito, per il quale sarà fissata un’apposita udienza. Sarà infatti il Tar a valutare nel dettaglio i contenuti della deliberazione adottata dalla giunta regionale sul contenimento dei cervi». Nell’ordinanza del Consiglio di Stato è centrale l’assenza del monitoraggio previsto dalla Valutazione Ambientale Strategica.
«È importante precisare che il piano è stato predisposto attraverso una struttura tecnica qualificata, composta da esperti che operano in ambito nazionale sia per enti regionali sia per associazioni ambientali, e che ha inoltre ottenuto il parere favorevole di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) – aggiungono Marsilio e Imprudente – Durante la discussione di merito, ogni documento e aspetto tecnico-scientifico potrà essere approfondito e analizzato nel dettaglio, garantendo così una valutazione completa sui dati, sui censimenti e sui danni».
«Abbiamo chiarito in ogni occasione che l’azione intrapresa dalla giunta regionale nasce dalla necessità di procedere ad un riequilibrio ambientale: un obiettivo prioritario che ha guidato fin dall’inizio l’azione di governo e che è in linea con quanto si attua in altre regioni d’Italia, nonché in numerose aree a livello internazionale. Sui temi della prevenzione dai danni da fauna selvatica la Regione è sempre stata recettiva e proattiva, basti considerare le specifiche misure di sostegno approvate per la realizzazione di recinzioni per un importo totale di oltre 4 milioni di euro, a valere su Psr e Csr Abruzzo. La Regione ha sempre recepito proposte concrete, ma attuabili e compatibili, valutando secondo le necessità tecniche e i costi di sostenibilità, nonché mantenendo un approccio pragmatico e basato su evidenze scientifiche. Crediamo che, anche dinanzi a un tema così complesso, sia essenziale operare con serenità e senza pregiudizi, garantendo una valutazione oggettiva e mirata delle possibili soluzioni. Ipotizzare altri addebiti a nostro carico da parte di chi non ha mai avuto la responsabilità di mettere una firma su un atto amministrativo rispecchia l’attendibilità politica di chi oggi sta strumentalizzando la questione».