«Non abbiamo tagliato nulla e non mi stancherò di ripeterlo e lo dimostra il fatto che la nostra spesa farmaceutica è sempre alta. Mai potremmo negare ai pazienti le specialità medicinali di cui hanno bisogno, né paracetamolo né altri più costosi», così il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, replica alle lamentele sulla carenza di farmaci sollevate anche durante la puntata di un mese de L’aria che tira di La7.
L’occasione per la nuova replica è stata la conferenza stampa tenuta stamattina a Lanciano: «È un fatto, però, che alcune molecole non sono disponibili sul mercato nazionale e internazionale, come riportato anche dal sito Internet dell’Aifa, ma anche in quel caso per fare fronte alle necessità e non lasciare scoperti i pazienti abbiamo acquistato farmaci con la stessa formulazione, ma più costosi».
Nel Piano di rientro, comunque, le sforbiciate principali riguardano farmaci e dispositivi:
«Altro discorso – ha poi aggiunto riferendosi ai medici di medicina generale – è quello che facciamo con i prescrittori, medici di medicina generale e specialisti, sul richiamo all’appropriatezza, che impone il farmaco giusto al paziente giusto, che è ben diverso dall’accusa di tagliare la spesa sulla farmaceutica. Così come trovo miserabile dover rispondere della mancanza di alcool o delle barelle in pronto soccorso che sarebbero a rischio di caduta per i pazienti: ho mandato i tecnici a controllare, sono 18 e hanno tutti le sponde. Per quanto imbarazzante, è doveroso nel mio ruolo chiarire anche questi aspetti una volta che qualcuno per alzare la voce utilizza qualunque argomento pretestuoso. Che sicuramente non fa bene a nessuno: non aiuta a risolvere i problemi e crea sfiducia nella popolazione. Personalmente auspico di riportare nel confronto interno i temi e i nodi che di volta in volta si presenteranno, perché possiamo migliorare solo se lavoriamo insieme e non su fronti contrapposti».
Per quanto riguarda il reparto di Rianimazione del “Renzetti” di Lanciano, interessato da lavori di rimozione dell’amianto, Schael – insieme al direttore sanitario, Flavia Pirola, ed Emmanuele Tafuri e Umberto Benedetto, direttori rispettivamente dei dipartimenti Emergenza-urgenza e Cuore – ha ribadito che «non chiuderà. Abbiamo trovato il modo per rispettare la separazione dei percorsi e le condizioni di sicurezza ospitando quattro posti letto di Utic nella Rianimazione; quest’ultima ne disporrà di altri quattro, di cui due nel blocco operatorio per i pazienti che hanno subito interventi e necessità di assistenza intensiva. Si tratta, ovviamente, di una soluzione temporanea che ci permette di eseguire i lavori in Utic, per i quali abbiamo recuperato la vecchia procedura che era stata esperita, con l’appalto aggiudicato. Ora si tratta solo di adeguare di nuovo il progetto originario e stringere i tempi per ripristinare al più presto la condizione di normalità. L’opera richiede un investimento di circa 2.5 milioni di euro, sul quale abbiamo già ottenuto l’impegno del presidente della Regione, Marco Marsilio, e dell’assessore regionale alla salute, Nicoletta Verì, a erogare questo finanziamento aggiuntivo».