Adesione massiccia, con punte superiori al 90 per cento. In Abruzzo autoferrotranvieri compatti hanno aderito ieri allo sciopero nazionale per rivendicare contratti più dignitosi, sicurezza e nuove assunzioni perché il personale è ridotto all’osso.
«Nella Tua (trasporto unico abruzzese, n.d.r.), nelle corse regionali, interregionali e a Pescara l’adesione è stata superiore al 90 per cento tra i circa mille autisti», fa i conti Pasquale Romano, segretario della Faisa Cisal Abruzzo. «A Lanciano ha scioperato il 90 per cento dei lavoratori. Anche a Vasto abbiamo rilevato una buona partecipazione nel trasporto urbano: hanno aderito alla protesta i conducenti di nove delle 12 linee giornaliere. Sono state assicurate le corse minime essenziali solo negli orari di entrata e uscita dalle scuole».
Stipendi bassi, organici insufficienti e scarso turnover perché è sempre più difficile trovare persone disposte a fare l’autista: perciò i conducenti dei mezzi pubblici ieri hanno incrociato le braccia in tutta Italia. A Roma la manifestazione davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «La Regione Abruzzo – dice Romano – taglia chilometri dalle linee con minore utenza per spostarli sui tracciati destinati a zone industriali, scuole, università e ospedali clinicizzati. Ma così le aree interne sono sfavorite. Nei paesi più piccoli vengono garantite solo le corse scolastiche, in pratica due corse al giorno. Dal fondo unico dei trasporti sono stati tagliati diversi milioni di euro. Il ministero capisca che la situazione non è più sostenibile e garantisca sicurezza salariale e pubblica, viste anche le aggressioni che si verificano ai danni dei conducenti. Diciamo no allo squilibrio tra società di trasporto pubbliche e private».