Un internato dà fuoco al materasso e rischia di rimanere gravemente ustionato. Gli agenti gli salvano la vita rischiando seriamente la loro. Finiscono in ospedale. «Un giorno di ordinaria follia», così la Cgil, tramite i delegati locale, Giovanni Notarangelo, regionale, Gino Ciampa, e il delegato funzioni centrali, Lucio Di Blasio, raccontano l’ennesimo inquietante episodio nella casa lavoro di Vasto.
Ieri, nel reparto articolazione salute mentale, «un internato con serissimi problemi psichiatrici», scrivono in un comunicato i rappresentanti sindacali, «proprio per i suoi problemi di salute appiccava il fuoco al materasso e i pochi agenti presenti compresa la sorveglianza generale, gli salvavano letteralmente la vita mettendo a repentaglio la propria». Un sovrintendente e due assistenti «entravano nella cella ormai avvolta dalle fiamme, senza curarsi della propria incolumità, intervenivano d’istinto, senza alcuna protezione corporea mettendo a rischio la propria stessa vita», mentre «il fumo denso ed acre rendeva l’operazione di salvataggio molto complicata, ma alla fine l’internato veniva messo in salvo; un plauso ai quattro agenti in servizio, che non hanno esitato ad intervenire pur di salvare una vita umana».
I tre poliziotti sono stati prima assistiti dal medico del penitenziario e poi, a fine turno, sono andati, «con le proprie auto», al Pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto per farsi visitare e refertare. Ne uscivano con «diversi giorni di prognosi». Si è trattato del «sesto evento critico che accade presso l’istituto di Torre Sinello nel giro di poco più di quaranta giorni, ricordiamo in sequenza: rissa, aggressione a un medico e a un infermiere, aggressioni in più episodi ad altri agenti. Il contingente di polizia penitenziaria, già di per sé risicato, si vede sempre più assottigliare il numero di poliziotti per poter espletare il mandato istituzionale. Fino a quando – chiedono Notarangelo, Ciampa e Di Blasio – la politica nazionale vuole continuare a girarsi dall’altra parte?».