Crepe, balconi pericolanti, infiltrazioni, intonaci staccati. Lo stato di abbandono della palazzina popolare di via De Gasperi a San Salvo preoccupa gli inquilini. A denunciare la situazione è il Sindacato Unitario Inquilini per l’Abruzzo e Molise (Sunia) dopo il sopralluogo del 24 ottobre scorso insieme alla Cgil di Chieti, alla presenza di inquilini e amministratori dell’Ater Lanciano (arrivati dopo una richiesta di incontro).
Il Sunia Abruzzo e Molise sta portando avanti in tutta la regione, in collaborazione con la Cgil Chieti, una indagine sulle residenze popolari attraverso la somministrazione di questionari agli inquilini.
Il sindacato evidenzia un quadro allarmante: crepe profonde nei pilastri portanti, distacchi di intonaco, pavimenti sconnessi, balconi pericolanti e infiltrazioni d’acqua, «Per parlare soltanto di alcune delle gravi criticità riscontrate».
«Nonostante le ripetute segnalazioni e la richiesta di un intervento urgente, l’Ater di Lanciano ha evidenziato una grave carenza di fondi per la manutenzione straordinaria, scaricando le responsabilità sugli inquilini – dice Giuseppe Oleandro, segretario regionale del Sunia Abruzzo e Molise – È inaccettabile che le persone siano costrette a vivere in condizioni così precarie e insicure. Chiediamo all’Ater Lanciano un impegno concreto e immediato per risolvere questa situazione, con un piano di interventi dettagliato e un cronoprogramma certo. Gli inquilini hanno diritto a vivere in alloggi dignitosi e sicuri, e non possono essere lasciati soli di fronte a questa emergenza».
«L’emergenza abitativa è un problema molto serio – aggiunge Franco Spina, segretario regionale Cgil Chieti – La mancanza di una politica lungimirante in materia di edilizia popolare sta mettendo a dura prova le fasce più deboli della società. È inaccettabile che, mentre il costo degli affitti e delle case continua a salire vertiginosamente, le istituzioni restino inermi».
Sunia e Cgil chiedono quindi un tavolo tecnico urgente con l’Ater Lanciano per trovare una soluzione definitiva al problema: «Non è possibile tollerare che il diritto all’abitazione venga così gravemente leso».