4 Novembre, commemorati i caduti. «Ripudiare la guerra significa vincere l’egoismo»

Con la deposizione della corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti e di un mazzo di fiori davanti al cippo ai Caduti del Mare, Vasto ha celebrato stamattina la ricorrenza del 4 Novembre, Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. Al corteo, che si è snodato nel centro storico e ha fatto tappa davanti alle due sculture commemorative, hanno partecipato le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e delle forze dell’ordine in congedo e una rappresentanza scolastica. Davanti al Cippo ai Caduti dei Mare, in via Adriatica, oltre la deposizione del simbolo floreale, è stata suggellata da una lettura eseguita da una studentessa della scuola secondaria di primo grado Rossetti.

«Un doveroso ringraziamento – ha detto il primo cittadino – alle nostre forze armate, i cui uomini e le cui donne sono diventati messaggeri dei valori della nostra Costituzione, anche oltre i confini nazionali a difesa dei diritti umani e della democrazia. La ricorrenza odierna – sottolinea Menna – deve divenire occasione di studio, di riflessione, di confronto, affinché il passato ci aiuti a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori, di responsabili dell’oggi. Ricordare questi eventi non è semplice retorica, al contrario significa ricordare il sacrificio di migliaia di uomini che caddero in combattimento. Uomini che si sono battuti e sacrificati affinché il nostro Paese potesse costituirsi in Repubblica unitaria. Il prezzo della vittoria fu di oltre 4 milioni di soldati mobilitati, di cui 250.000 giovani appena diciottenni, 600.000 morti e 1.500.000 feriti, e 400.000 civili che avevano abbandonato le proprie case sulla linea del fronte. Un messaggio forte e chiaro ci giunge dalla Costituzione italiana. L’art. 11 reca: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ripudiare la guerra – conclude il sindaco – vuol dire vincere l’egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuove guerre per smania di potenza, con la lotta all’ignoranza e al disimpegno civico; la conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte ma sono, invece, conquiste che si consolidano ogni giorno».

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