“Martedì cinghiale”, biotopo costiero di San Salvo “off limits” per consentire cattura e abbattimento

Giardino botanico mediterraneo di San Salvo Marina off limits ogni martedì di novembre per consentire il prelievo dei cinghiali. Lo stabilisce l’ordinanza firmata dalla sindaca Emanuela De Nicolis, del 31 ottobre, che dispone l’interdizione dell’intera area per portare avanti le attività di cattura, abbattimento e ritiro dei capi nell’area protetta previste dal “Piano triennnale di gestione e controllo popolazioni di cinghiale nella Riserva naturale Biotopo costiero – Giardino botanico mediterraneo di San Salvo Marina”.

Foto di repertorio

Il documento è stato redatto dal biologo Fabio De Marinis e ha ottenuto il parere favorevole dell’Ispra nello scorso mese di aprile. Il 9 luglio scorso, inoltre, il Comune di San Salvo ha aderito al progetto di ricerca, finanziato dalla Regione e presentato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (Izs) Controllo della specie cinghiale presente all’interno delle riserve: comparazione tra approcci tradizionali e innovativi e impatto sul benessere animale e sulla qualità e salubrità delle carni con il quale è stata poi stipulata la relativa convenzione.

Il giardino botanico durante un’iniziativa di Legambiente

Nell’ordinanza si legge che per il Piano di contenimento redatto per l’Abruzzo prevede, per il 2024, l’abbattimento di 28mila cinghiali: 14mila con la caccia in braccata, 6mila in caccia di selezione e 8mila con attività di controllo, su tutto il territorio regionale comprese le aree protette.

L’assessore all’Ambiente Tony Faga ed Emanuela De Nicolis

Biotopo costiero e giardino botanico mediterraneo saranno quindi interdetti nelle intere giornate del 5, 12, 19 e 26 novembre. Il prelievo selettivo dei capi sarà effettuata dalla ditta Euro Cash srl di Avezzano sotto la responsabilità della polizia provinciale di Chieti che «curerà anche il destino dei capi abbattuti e l’avvio delle attività di monitoraggio sanitario secondo la normativa vigente in materia». Il servizio Ambiente e Patrimonio del Comune e la polizia locale coadiuveranno gli incaricati per circoscrivere, se necessario, l’area interdetta.

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