Francesco Lovino, ventunenne regista di Vasto, al MedFilm festival di Roma col cortometraggio “Kairos”

Kairos, il documentario girato nella casa circondariale di Vasto, è stato selezionato per la storica rassegna Voci dal carcere del MedFilm Festival di Roma: raccolta di cortometraggi realizzati da e con i detenuti degli istituti di pena italiani. Una rosa di storie che prendono vita grazie alla forza del cinema.

Francesco Lovino

Il corto sarà proiettato martedì 12 novembre, alle 18, nella sala 4 del cinema Moderno Space, in Piazza della Repubblica, a Roma. Cinque detenuti riflettono sul concetto di Kairos, ovvero il tempo secondo gli antichi greci, la cui percezione e il cui valore cambia all’interno del carcere. La regia, la sceneggiatura, la fotografia e il montaggio del cortometraggio sono del giovanissimo Francesco Lovino, nato a Napoli nel 2003. Vive a Vasto, dove si diploma al Palizzi con il massimo dei voti. Studia fotografia al Bexhill College nel Regno Unito. Attualmente frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia de L’Aquila. Si avvicina al racconto del reale con il suo primo documentario Mezz’aria, prodotto dalla casa di produzione cinematografica Ila Palma.

«Ho scelto di avvicinarmi al cinema del reale perché sento la necessità di raccontare storie. Storie di luoghi, di persone, di tradizioni, di lavori che prendono forma grazie alla forza del cinema e che altrimenti passerebbero inosservate. La cinepresa illumina, ci aiuta a riflettere e ad approfondire tematiche e aspetti spesso dimenticati ed emarginati. Da qui la scelta di raccontare come si trascorre il tempo all’interno del carcere, attraverso la voce di cinque detenuti. Il concetto di Kairos vuole essere per tutti noi una suggestione nel guardare e nel vivere il tempo in maniera diversa, non lineare. L’intenzione – conclude Lovino – adesso è sicuramente quella di diffondere questo cortometraggio, mi piacerebbe portarlo nelle scuole. Per i progetti futuri auspico di poter raccontare quanto più possibile l’Abruzzo, regione che gode di un ricchissimo patrimonio storico-artistico-culturale, ma che spesso – anch’essa – passa inosservata». Il regista è stato sostenuto per la realizzazione del progetto dall’educatrice della casa di detenzione, dottoressa Giusi Rossi che ne ha abbracciato le motivazioni e la sensibilità nel trattare la tematica.

Il documentario ieri è stato visionato nella sala del teatro del carcere da alcuni detenuti, visione a cui hanno partecipato il cappellano don Silvio Santovito, i ministri di culto dei testimoni di Geova, Luigi Guerra Luigi e Antares Di Tommaso, l’associazione Dafne, i tanti volontari che portano avanti svariati progetti. L’assessora alle politiche sociali del comune di Vasto, Anna Bosco in apertura, ha sottolineato il valore aggiunto «di questo ragazzo che ho conosciuto quando, in qualità di assessora all’Istruzione, ho premiato come studente meritevole e di cui non posso che lodare le qualità non solo professionali, ma personali, culturali e sociali. Che Francesco possa essere di esempio ai suoi tanti coetanei».

La proiezione di Kairos nel teatro della casa circondariale di Vasto

Kairos sarà prossimamente proiettato sul territorio abruzzese.

Per ulteriori informazioni:

https://www.medfilmfestival.org/it/kairos/

https://filmitalia.org/it/film/204231/

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