Sulla variante alla statale 16 decidano i vastesi. A evocare il referendum è Giuseppe Tagliente, ex presidente del Consiglio regionale.
«Se questa è una variante alla Ss 16 – ironizza – ci sarebbe da cambiare il significato che il vocabolario attribuisce a questa parola. Variante significa nel gergo una strada che rappresenta un’alternativa ad un tratto di strada esistente non una che corre in parallelo o in adiacenza ad essa, com’è quella proposta da ultimo dall’Anas (la montagna ha partorito il topolino!) su cui Regione e Comune sembra si siano espressi (chi più chi meno convintamente) a favore. Quest’ultima dovrebbe chiamarsi in verità una strada complanare, ch’è tutta un’altra cosa però rispetto a ciò che ci si attendeva da anni; che non risolve i problemi della viabilità sulla costa; che non gratifica questo territorio e le zone interne destinate a rimanere emarginate; che replica gli errori compiuti nel momento dello spostamento del tracciato ferroviario, sulla cui storia gli amministratori ed i politici di oggi dovrebbero riflettere. Varianti son quelle realizzate invece a Pescara, ad Ortona, a Termoli che passano alle spalle delle citta, restituendo spazi e respiro e non questa qua», afferma Tagliente.
«Invito il sindaco di Vasto, i sindaci del comprensorio, le forze politiche, le associazioni imprenditoriali, i sindacati, ad insorgere contro questo progetto che definisco mostruoso per le implicazioni negative ad esso connesse. Al sindaco di Vasto mi permetto suggerire di informare la cittadinanza su un argomento cosi importante e così decisivo per lo.sviluppo futuro della citta mostrando pubblicamente le planimetrie e le relazioni tecniche dell’Anas. Decidano a questo punto i cittadini eventualmente anche attaverso un referendum e non i romani dell’Anas e della politica che dimostrano di non avere conoscenza del terrotorio nè visione del suo futuro».
