La vicenda della variante alla Statale 16 è destinata ad avere strascichi interminabili. Dopo i botta e risposta tra i sindaci di San Salvo e Vasto, tra centrodestra e centrosinistra, dalla maggioranza vastese si leva una voce discordante. È quella dell’ex vicesindaco Giuseppe Forte che ha seguito da vicino il lungo iter e l’elaborazione delle varie proposte progettuali. Secondo Forte, l’intesa trovata sul lotto 0 non risolverà i problemi di traffico di Vasto Marina.
«Tale soluzione – scrive – non consente una diminuzione del flusso veicolare configurandosi unicamente come una ottimizzazione degli accessi esistenti e a complicare la circolazione interna di Vasto Marina, già attualmente critica nei mesi estivi». Forte, quindi, ricorda la relazione del 2022 elaborata dai tecnici del Comune di Vasto – Monteferrante, La Palombara, Giammichele e Mastrangelo – nella quale si sottolineava che il progetto ora approvato da tutti «non raggiunge gli obiettivi di allontanamento del traffico dall’attuale sede viaria della SS16, e non garantisce la separazione tra il flusso veicolare pesante e quello cittadino, già attualmente promiscuo. Tale alternativa comporta, inoltre, un peggioramento della viabilità di Vasto Marina, anche in considerazione del fatto che, l’eventuale realizzazione dei tratti 2 e 3, molto più veloci, determinerebbe il rallentamento del traffico e la congestione dello stesso nell’intersezione con il tratto, 1 effetto imbuto (l’innesto in prossimità del Ponte De Nardis meglio conosciuto dai vastesi come ponte “Tessitore”)».
Nello stesso documento, i tecnici ritenevano plausibile «una alternativa che preveda l’allontanamento del traffico veicolare dalla SS16, dalla via del mare della costa dei trabocchi, in linea con i piani urbanistici comunali e regionali in corso di approvazione, che hanno l’obiettivo di valorizzazione, dal punto di vista turistico e ambientale, tale tratto di costa già attraversato dalla via verde».
Per Forte è, quindi, inspiegabile il cambio di vedute che, pur dopo mesi di polemiche, ha portato alla condivisione del progetto da parte dei Comuni di Vasto e San Salvo: «Che cosa, dunque, ha fatto cambiare opinione a chi guida la città? Quali e quanti elementi sono intervenuti per portare a un ripensamento così eclatante? Quali sono i vantaggi che la nostra città potrebbe avere dalla realizzazione di una “variante di prossimità”? E infine: come si pensa di collegare la zona industriale di Piana Sant’Angelo con il bacino portuale di Punta Penna? Tutte domande che attendono risposte».
Si continua ad abbaiare alla luna. Le nozze con i fichiì secchi, anzi, niente. Un po’ di decenza.