Terza vasca Civeta: ancora 180mila mc disponibili, poi una quarta di servizio. Inceneritore? «Escluso»

Una quarta discarica? Sì, ma di servizio e pubblica. Termovalorizzatore? Da escludere. L’appuntamento sui risultati e le prospettive del Civeta è stato utile anche per fare un punto sulla situazione attuale degli impianti e delle intenzioni dell’azienda al di là di quanto programmato con il Pnrr (biodigestore, hub fanghi e Green Communities).

Innanzitutto, lo stoccaggio dei rifiuti non riciclabili. L’attuale terza vasca è stata inaugurata nel settembre del 2016 ed è gestita dalla Cupello Ambiente. Con i suoi 450mila metri cubi di capienza è uno degli invasi più grandi della regione. Oggi resta disponibile una volumetria di 180mila metri cubi. A questi ne vanno aggiunti altri 67.500 dalla possibilità di ampliamento del 15% come da normativa regionale. Tale vasca è stata sequestrata nel marzo del 2019 nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti in arrivo da fuori regione coordinata dall’ex procuratore del tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio (ancora oggi senza un epilogo) e i sigilli (durante il periodo del sequestro qui si sono registrati anche vari incendi) hanno avuto effetti sui bilanci sia della Cupello Ambiente che del Civeta che dal conferimento incassa le royalties [LEGGI].

Menna e Marcovecchio

Quando tali volumetrie saranno sature, il piano industriale del Civeta prevede la realizzazione di una quarta vasca. Non sarà un altro maxi-progetto privato (come quello sempre della Cupello Ambiente bocciato dalla Regione), ma una dalla volumetria di 227mila metri cubi «a servizio degli impianti, che resterà pubblica, quindi gestita direttamente dal Civeta. L’obiettivo è di ridurre le quantità di rifiuto da avviare in discarica».

L’inaugurazione della terza vasca nel 2016

E un termovalorizzatore (ipotesi che periodicamente aleggia sul futuro di Valle Cena)? Il presidente Giuseppe Silvestri ha risposto fermamente: «È da escludere». Il direttore generale Manuele Marcovecchio ha sottolineato che «nel 2020 la Regione ha approvato una legge ostativa nei confronti della realizzazione di un termovalorizzatore in Abruzzo, ma la Corte costituzionale l’ha ritenuta illegittima. Il consigliere Nicola Campitelli, presente a Cupello nei giorni scorsi, ha ricordato che andiamo incontro al piano regionale dei rifiuti che al momento esclude la realizzazione di termovalorizzatori. L’ipotesi quindi è fuori dalla programmazione regionale e non è nelle corde del Civeta».

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