Il pioppo nero è monumentale, una storia iniziata nel 1905. Il ministero: «Allargare l’aiuola»

Il pioppo nero di Vasto Marina, per poter continuare a crescere, ha bisogno di più spazio. Lo certifica il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che ha raccomandato al Comune di Vasto di ampliare l’aiuola nell’ambito dei futuri lavori di rifacimento di piazza Rodi.

Vasto Marina: il pioppo monumentale di piazza Rodi

La storia dell’albero che si erge maestoso di fronte alla chiesa di Stella Maris è stata oggetto di uno studio del professor Luigi Murolo. Ne riportiamo il testo, tratto dal sito Viverevastomarina.net, il portale del consorzio dei commercianti della riviera [LEGGI].

«Dal pioppo nero alle origini novecentesche di una città di mare»

Con la benedizione della chiesa di Stella Maris, avvenuta il 1° maggio 1905, il cav. Alfonso Marchesani, suo finanziatore e realizzatore, prosegue i lavori con la sistemazione di un angolo verde di fronte all’edificio religioso liberty e alla villa di delizie intitolata alla moglie: Villa Tina (al secolo, Leontina Hombert). All’interno di quel giardino esterno destinato al pubblico, viene piantumato l’esemplare di populus nigra, oggi ultima testimonianza superstite di quella prima sistemazione urbanistica della Marina. Nei fatti, in quell’anno viene realizzata una sorta di piazzetta compresa tra il tempio e la grande aiuola che trova il compimento viario – sempre nel 1905 – con il tunnel realizzato al di sotto del tracciato ferroviario e con l’eliminazione del passaggio a livello.

Da questo punto di vista, il pioppo monumentale, risulta essere segno ancora vivente dell’intervento progettuale che avrebbe raccordato il successivo insediamento architettonico déco con quello delle prime case ottocentesche dei pescatori (attuale via Ortona) e della già esistente area protoindustriale distribuita lungo il Fosso Marino. Quasi non bastasse, da tale segnacolo arboreo, gli anni Trenta del Novecento avrebbero visto la costruzione del Lungomare sulla grande duna che avrebbe raccordato l’antistante piazzetta della Chiesa al profondo dislivello che bloccava lo sviluppo urbano in direzione nord.

Che dire di più intorno alla storia di questo albero! Che non è solo «monumento naturale protetto», ma elemento identificativo della configurazione storico-urbana della Marina di Vasto.

 Luigi Murolo

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