Civeta, sì alla regressione a consorzio e al direttore generale. Molte assenze in Consiglio

Con non poche assenze sia nella maggioranza di centrosinistra che nell’opposizione di centrodestra, il Consiglio comunale di Vasto ha approvato la trasformazione regressiva del Civeta da srl a consorzio. Undici favorevoli e tre astenuti. Quattordici presenti su 25 membri del Consiglio.I voti favorevoli sono arrivati dalla coalizione che sostiene l’amministrazione Menna e da Giuseppe Soria (Vasto popolare e liberale). È il via libera sia al cambiamento della forma societaria che all’istituzione del direttore generale. L’ente che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nel Vastese era stato trasformato meno di un anno fa in società a responsabilità limitata. Il passo indietro si è reso necessario per non perdere i fondi del Pnrr. Ma è sull’istituzione del direttore generale che i consiglieri di Fratelli d’Italia hanno dato battaglia. La carica sarà conferita al vincitore dell’apposita selezione, Manuele Marcovecchio, ex consigliere regionale di Forza Italia.

Bocciato, con tre voti favorevoli e 10 contrari, l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia, primo firmatario Guido Giangiacomo, per fare in modo che la delibera del Consiglio comunale di Vasto ricalcasse quella approvata nei giorni scorsi a San Salvo, compresa la soppressione della carica, appena istituita, del direttore generale. «Il nostro emendamento serve a tenere unito il consorzio», afferma Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia). «Il primo socio va contro il secondo socio: voi andate in difformità da San Salvo, noi in conformità. Il nostro emendamento è pari pari lo statuto votato dal Comune di San Salvo. Il voto sancisce anche la spaccatura del centrosinistra, tra chi ha stretto questo patto e chi ne subirà le conseguenze».

Nicola Di Stefano attacca: «Siamo alla resa dei conti all’interno del centrodestra. Oggi le scelte fatte in passato ci hanno portato a questa situazione. Dire di no oggi la vedo una preclusione sul nome e non sulla figura», afferma l’esponente socialista, che fa un parallelismo con la sanità: «La Asl ha un debito di 68 milioni di euro. Quel manager è ancora in carica». Però in questa seduta del Consiglio comunale «evidenziamo assenze nei gruppi di maggioranza. Noi crediamo che serva un chiarimento». Una richiesta che arriva anche da Alessandro La Verghetta (Futuro e sviluppo per Vasto): «Incalzeremo la persona che andrà a dirigere (il Civeta, n.d.r.) perché raggiunga tutti gli obiettivi. Però, se siamo qui, è perché qualcosa è accaduto. Allora dobbiamo guardarci tutti in faccia, fare mente locale e verificare tra di noi».

«Sono convinta – dice Maria Amato (La Buona Stagione) – che il direttore di un ente, se serve, debba essere competente e avere un compenso commisurato».

«Abbiamo evitato di sederci al tavolo regionale in una posizione supina», afferma il sindaco, Francesco Menna. «Nauseanti e stomachevoli prese di posizione di chi non ha mai avuto a cuore la riduzione delle prebende e dei costi della politica».

La polemica prosegue anche nelle dichiarazioni di voto. Alla fine, la votazione sulla trasformazione del Civeta da srl a consorzio termina con dieci favorevoli e tre astenuti.

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